Se quando manca un miliardo di euro nelle casse dello Stato si è costretti ad aumentare l’IVA, cosa può succedere quando i miliardi diventano 10 ?
(ripubblicazione articolo del 21 aprile 2015)
Mentre da Berlino si ripete: “La Grecia non porterà ad un rischio contagio nell’Eurozona”, noi, sommessamente, ci permettiamo di ignorare completamente la faciloneria con la quale la Germania cerca di liquidare il problema.
E forse lo farete anche voi che ci leggete vedendo questa tabella:
Concentrate il vostro sguardo sull’Italia, ed ignorate le cifre relative ai fondi SMP e EFSF (quelli sono soldi che lo Stato italiano non vedrà più).
Cerchiamo di essere pratici, prendiamo soltanto i prestiti bilaterali fatti da Roma ad Atene. Vedete la cifra, sono 10 miliardi di euro tondi tondi.
Ora chiudete gli occhi, e immaginate il default greco. Non serve che immaginiate un default completo, basta anche un haircut del 40-50% del debito pubblico di Atene. Ora chiedetevi: in caso di default totale o parziale della Grecia, da dove arriveranno i soldi per coprire il buco di bilancio ?
Abbiamo una banca centrale che sta comprando titoli di Stato sul mercato secondario (ovvero non alla loro emissione), ma questi titoli non hanno nessun problema a trovare acquirenti anche senza l’intervento della BCE e, dunque, l’intervento della banca centrale sembra essere poco utile.
Tenete gli occhi ben chiusi, e immaginate un paese con l’IVA al 28%, un rialzo sistematico di tute le tasse sui consumi e sui patrimoni (specialmente quelli immobiliari) ed un debito pubblico in crescita patologica.
Benvenuti in Italia.
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