È chiaro come la Grecia abbia assolutamente bisogno di un nuovo accordo di salvataggio con Bruxelles per evitare un nuovo default, ma va detto che, anche in caso di accordo, Atene potrebbe fallire
(ripubblicazione articolo del 27 aprile 2015)
Il sito internet greco MacroPolis.gr segnala come, in realtà, il raggiungimento di un accordo tra Atene e Bruxelles per il salvataggio della Grecia sia una condizione necessaria ma non sufficiente per evitare il default del paese.
Potrà sembrarvi banale, ma non dobbiamo dimenticare che l’ultima parola spetta sempre al parlamento greco:
(MacroPolis)
Partiamo dallo scenario in cui siamo adesso, quello “No Agreement”.
Se la BCE decidesse di mantenere i propri aiuti verso Atene (caso improbabile), la situazione si risolverebbe facilmente e, prima o poi, le due parti potrebbero arrivare ad un accordo con più calma (vista la liquidità infinita garantita da Francoforte). Visto che questo caso è, secondo noi, pura fantascienza, tanto vale passare all’opzione più probabile. In caso di mancato accordo, la BCE taglierà gli aiuti alla Grecia.
A questo punto vi sono due possibilità:
a) Tsipras e Varoufakis cedono alle richieste della Troika
b) Scatta il controllo dei capitali in Grecia
A questo punto Atene riterrà probabilmente più conveniente abbandonare l’Eurozona, cosa che dovrebbe essere fatta con un apposito referendum, il cui esito sarebbe scontato in un clima di controllo dei capitali.
Nel caso in cui, invece, Atene e Bruxelles dovessero trovare un accordo, bisogna tenere a mente il fatto che non è per niente scontato che la maggioranza al governo in Grecia accetti questo nuovo patto.
Certo, ci vuole pelo sullo stomaco per attribuirsi la responsabilità storica di un default, ma è possibile che la maggioranza di governo si spacchi, con la caduta del governo.
La situazione sarebbe, a questo punto, disastrosa. Quello che succederebbe dopo è fin troppo facile da prevedere: governo tecnico (dove per tecnico si intende “governo guidato da un presidente scelto dalla Troika”, come avvenuto in passato) e haircut del debito (perché chiamarlo default fa paura).
Se un giorno, dunque, vedrete i giornali titolare: “Grecia: trovato l’accordo con Bruxelles”, non agitatevi troppo. Syriza ha tutto il potere di mandare a quel paese un eventuale accordo.
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