In questi giorni stiamo avendo l’ennesima dimostrazione del fatto che, piaccia o non piaccia, il Bitcoin sembra essere un esperimento fallito: il suo valore in Dollari sta letteralmente crollando mentre vi scriviamo
(articolo originariamente pubblicato il 17 febbraio 2014)
La giornata di oggi, Lunedì 17 Febbraio 2014, sarà ricordata con molta amarezza da chiunque si sia fatto tentare dal “facile arricchimento” promesso ai trader dalla valuta virtuale più importante del Mondo: il Bitcoin.
Ora, per tutti coloro avessero dei dubbi sul funzionamento del Bitcoin, vi consigliamo di studiare bene questa immagine che sintetizza ottimamente le principali caratteristiche della criptovaluta (fare click sull’immagine per ingrandire):
Ora dovete sapere che esistono tante piattaforme diverse nelle quali il Bitcoin è scambiato e, dunque, potremmo dire che il Bitcoin non ha un “prezzo” univoco. Immaginate che al posto del Bitcoin ci sia un kg di pomodori: ogni mercato di quartiere in tutta Italia avrà un prezzo diverso e questo è un concetto che tutti noi riteniamo perfettamente normale.
Con il Bitcoin il discorso è uguale, solo che tutti i diversi mercati che offrono scambio di Bitcoin sono online.
Ebbene, il mercato di Bitcoin più importante attualmente esistente si chiama Mt. Gox, il quale, mentre vi scriviamo, sta bloccando tutti i prelievi in valute “reali” dei suoi iscritti (nel senso che sta impedendo il più possibile ai suoi clienti di vendere Bitcoin).
Questo non sembra essere sufficiente:
1 Bitcoin = 250 $.
E dire che eravamo arrivati ben al di sopra dei 1000 $ pochi mesi fa !
Come vi dicevamo, però, esistono anche altri mercati in cui il Bitcoin sembra essere stabile in queste ore, ecco ad esempio Coinbase:
Il problema sembra essere pura speculazione ribassista e, per ora, è limitato all’enorme Mt. Gox.
Un’altra immagine eclatante relativa proprio al mercato di Bitcoin più grande è legata ai volumi, un confronto tra il presente e quello che succedeva qualche mese fa è davvero impressionante:
Crollano i volumi, dunque la volatilità esplode. È come se i trader che contano realmente (le banche) abbiano deciso da tempo di scaricare questo tipo di investimento.
Del resto, già a fine 2013 avevamo chiamato la fine del Bitcoin, ecco due post che potrebbero interessarvi:
- esplosione della Coin Bubble
- Bitcoin: una risposta sbagliata ad una domanda giusta
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