Dando un’occhiata alla porzione di Stati in fallimento, nel 2015 abbiamo raggiunto un nuovo livello minimo trentennale, ma quanto è indicativo questo valore ?
Ormai la percentuale dei paesi ufficialmente falliti negli ultimi 12 mesi è scesa al di sotto del 10%, ed era da un po’ che non si vedeva un dato simile:
(True Economics)
Ora, chi ha costruito questo graico ha voluto sottolineare un fattore molto importante: se considerassimo tutti quei paesi che stanno registrando serie difficoltà nel pagare, mese dopo mese, i propri creditori, il numero di paesi in default sarebbe intorno al 25%.
Un paese su quattro sarebbe dunque in “area default”, una statistica davvero inquietante.
E se non bastasse questo a intimorirci, un’occhiata all’andamento storico dell’indicatore sembra dirci che il mondo si trovi attualmente in una fase molto delicata del ciclo economico: un potenziale punto di inversione.
Altre volte, infatti (1874, 1892, 1914,1932 e 1978), i default pubblici sono esplosi verso l’alto da un’area 5-10% a valori decisamente più elevati.
È infine interessante vedere come, sostanzialmente, la crisi del 2008 non abbia turbato quasi per niente la quota di default pubblici mondiali.
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