Il tapering sta distruggendo il mercato bancario Cinese

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Per la seconda volta nel 2013 dobbiamo suonare l’allarme: la Cina sta entrando velocemente in una crisi di liquidità dalla quale sarà difficile riprendersi

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C’è davvero poca chiarezza su quanto sta succedendo a Pechino negli ultimi giorni, cercheremo di chiarire i passaggi principali della crisi post-tapering in Cina pur sapendo che, effettivamente, la situazione attuale è talmente intricata da risultare poco chiara anche agli operatori più esperti.

Partiamo, innanzitutto, dalla notizia che rappresenta “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”: la settimana scorsa gli Stati Uniti hanno annunciato il tapering, calerà quindi da 85 miliardi di Dollari a “soli” 75 miliardi il ritmo mensile al quale la base monetaria Americana crescerà.

Ora date un’occhiata all’andamento dei cosiddetti “tassi REPO” in Cina (cioè i tassi ai quali la banca centrale Cinese compra titoli di Stato dalle banche):

Che “tapering” e “rialzo dei tassi REPO” siano due argomenti strettamente connessi è ormai fuori da ogni dubbio. Notate quello che era successo alla fine di Maggio ai tassi quando Bernanke aveva parlato per la prima volta di un possibile rallentamento del ritmo con cui la Fed avrebbe comprato i titoli di Stato Americani.
Poi, però, tutto si era più o meno tranquillizzato (in realtà i tassi REPO non sono tornati alla precedente media del 3%, ma sono stati sempre intorno al valore del 4%, quindi leggermente più alti rispetto al passato) a causa del dietrofront di Bernanke, che aveva annunciato, nell’ordine:

- “In questo momento gli USA non sono pronti per un rallentamento del QE…”

- “…in ogni caso, i tassi resteranno bassi a lungo in America”

Peccato che poi, nella sua ultima conferenza stampa da Presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke ha annunciato, a sorpresa, l’inizio del tapering con l’insediamento della nuova Presidente Janet Yellen.

Ma perchè i tassi REPO Cinesi dovrebbero crescere in seguito a questo annuncio ? La ragione è da ricercare nel grande tassello che collega Cina e Stati Uniti: il dollaro.
La Cina ha campato per anni sul suo “doppio QE”, e per questo intendiamo un Quantitative Easing fatto sia in maniera “tradizionale” (iniezione di liquidità in Yuan) sia in maniera “non convenzionale” (le riserve di Dollari nelle casse della banca centrale Cinese sono cresciute notevolmente negli ultimi anni come potete vedere qui, e dunque per anni l’intero sistema finanziario Cinese ha potuto beneficiare della grande spinta della Federal Reserve).
Nel momento in cui la Fed ha annunciato il tapering, è venuta a mancare la terra sotto ai piedi delle banche, le quali non si prestano più soldi da qualche giorno (il tasso interbancario Cinese, lo Shibor, sta vivendo una serie di pessime giornate come potete verificare qui), per compensare questo “stop” ai prestiti interbancari, i tassi REPO (che sono tassi di breve periodo) sono cresciuti, in quanto le banche Cinesi hanno ora bisogno di molti più soldi dalla banca centrale.

Quindi, ricapitolando, il meccanismo è:
– avvento del tapering
- previsione di rallentamento del “doppio QE” per la Cina
– le banche Cinesi non si prestano più soldi (probabilmente non conoscendo l’esatta esposizione al rischio Americano delle altre banche)
– lo Shibor sale
– il tasso REPO, per compensazione, si adegua

Il finale qual è ? Stavolta la Fed non dovrebbe annullare il tapering e, quindi, alla Cina servirà qualcos’altro per risolvere la crisi di liquidità tra le banche. Le soluzioni sembrano essere due:
– la banca centrale Cinese stampa più soldi per compensare l’effetto negativo del rallentamento del QE Americano (probabile)
– nessun intervento dalla banca centrale, si accetta il fatto che negli ultimi anni Pechino ha cavalcato inconsciamente l’onda del “doppio QE” e si lascia libero spazio al mercato (molto improbabile)

Se poi vi interessa approfondire l’argomento, Goldman Sachs ha delle serie preoccupazioni per il 2014-2015 Cinese:

Il rischio finanziario in Cina sta crescendo troppo e, purtroppo, prima o poi i nodi vengono al pettine.

PS: il Governo Cinese ha proibito ai mass media di utilizzare la parola “crisi di liquidità”, credendo così di risolvere il problema, ridicolo

 

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