La BCE ha tagliato i tassi, peccato che non abbia tagliato quelli giusti
Il taglio dei tassi di interesse che vi abbiamo spiegato ieri è sicuramente una buona notizia per l’economia europea, ma i mercati si sono dimostrati praticamente insensibili a questo provvedimento della BCE.
Tuttavia, vorrei farvi notare una cosa che in pochi hanno “visto” nella conferenza stampa di ieri.
Il comunicato ufficiale della BCE dice:
Nella riunione odierna, tenutasi a Bratislava, il Consiglio direttivo della BCE ha adottato le seguenti decisioni di politica monetaria.
- Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema è ridotto di 25 punti base, allo 0,50%, a decorrere dall’operazione con regolamento l’8 maggio 2013.
- Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è ridotto di 50 punti base, all’1,00%, con effetto dall’8 maggio 2013.
- Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale rimane invariato allo 0,00%.
Ve l’ho messo in corsivo, che cos’è quel tasso che la BCE ha voluto lasciare invariato ?
Dovete sapere che le banche, oltre a chiedere soldi in prestito alla BCE, possono depositare denaro nei forzieri della Banca Centrale, come se fosse un normalissimo correntista. E proprio in quest’ottica, la Banca Centrale paga degli interessi alle banche sui depositi. Ebbene, questo tasso di interesse è da tempo fermo a 0%, il che significa che i depositi non fruttano interessi.
Cosa implica questo ? Implica semplicemente che le banche non dovrebbero essere interessate a depositare denaro presso la BCE, in quanto sarebbe denaro “bloccato” che non produrrebbe alcun interesse. Parlo al condizionale, perchè tantissime banche preferiscono invece depositare del denaro presso la BCE piuttosto che investirlo in attività più rischiose.
Addirittura, vi faccio notare che il tasso di cui stiamo parlando è un tasso nominale, il tasso reale (dato dalla differenza tra il tasso nominale e il tasso di inflazione) è addirittura negativo: se una banca deposita 1 milione di euro presso la BCE oggi e lo ritira dopo un anno, si trova sempre in mano 1 milione di euro, che ha però perso valore per via dell’inflazione.
Se Draghi avesse tagliato questi tassi, avrebbe aggredito il problema con forza. Come faccio a dirlo ? Fateci caso, ad un certo punto a Draghi è stato chiesto – durante la conferenza stampa di ieri – se fosse intenzionato a tagliare anche il tasso sui depositi in futuro. La sua risposta è stata semplicissima: “Siamo disposti a valutare ulteriori misure”. In meno di 5 minuti il valore dell’euro è crollato:
È fatta, Draghi ha attirato l’attenzione dei mercati. Tutto è durato pochi minuti in realtà, perchè poi un giornalista Americano ha rivolto la seguente domanda al Presidente della BCE: “Signor Draghi, cosa pensa degli effetti che le sue dichiarazioni avranno sui mercati ? Inizialmente i mercati valutari l’hanno snobbata ma in questo momento mi dicono che il cambio Euro/Dollaro stia precipitando per via di quello che ha appena detto sul tasso sui depositi…”
Al che Draghi ha sapientemente risposto: “I mercati tentano sempre di leggere tra le righe, ma quello che ho voluto dire è molto chiaro: la nostra politica monetaria rimarrà accomodante verso la crescita economica, tutto qui” e così ha arrestato il tonfo dell’euro.
L’idea dei “tassi negativi” (le banche dovrebbero di fatto pagare la BCE per poter depositare dei soldi a Francoforte) è un argomento delicato di fronte al quale non si può evidentemente restare impassibili.
In seguito ad un taglio dei tassi segue sempre, di norma, una svalutazione della valuta che ha subito il taglio, ragione per cui è lecito aspettarsi un calo del valore dell’Euro nelle prossime settimane, ma, per cinque minuti, abbiamo visto cosa può muovere veramente i mercati. Draghi lo sa benissimo, è per questo che è auspicabile un taglio anche dei tassi sui depositi nei prossimi mesi.
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