La prima grande economia in cui i tassi vengono alzati è così l’India che, per la seconda volta in poche settimane, è intervenuta con una stretta monetaria attraverso la sua banca centrale
Abbiamo seguito da vicino la brutta vicenda della Rupia Indiana, letteralmente demolita dal mormorio sul presunto tapering (che poi non è arrivato) di questa estate. Ora che l’America ha rinviato il tapering a data da definire (sarà un problema della prossima Presidente della Federal Reserve, Janet Yellen), la Rupia sembra essersi stabilizzata ad un valore comunque più basso rispetto al Dollaro di quello che aveva nel primo semestre 2013.
Quando una moneta si svaluta in maniera così improvvisa, i beni importati registrano aumenti di prezzi del tutto fuori controllo, il problema è che questo fatto è piuttosto istantaneo:
Come vedete, l’inflazione era calata in maniera netta nella prima parte dell’anno, per poi crescere nettamente a partire da Luglio – Agosto.
La banca centrale Indiana ha alzato per il secondo mese consecutivo i tassi di interesse di riferimento:
È evidente qui l’obiettivo della banca centrale: all’India serve un’inflazione pari al 5%. Attenzione, abbiamo detto “pari”, non “inferiore a” o “superiore a”, semplicemente uguale al 5%. Questo si evince con facilità dal comportamento della banca centrale negli ultimi anni. Ricordate, il banchiere centrale osserva l’inflazione, ne valuta l’impatto sull’economia, definisce un obiettivo e regola i tassi di conseguenza, verificando in futuro l’efficacia della propria strategia.
Il taglio/rialzo dei tassi di interesse è sempre una manovra delicata, non a caso (a parte in situazioni particolarmente critiche come a Marzo 2012) ogni modifica dei tassi è di solito di +/- 0,25 punti percentuali, quando questo avviene significa che la banca centrale vuole comunicare al mercato la sua ferma intenzione ad intervenire che, però, non è da considerare un’operazione “di emergenza”.
In sostanza la banca centrale deve far capire (o credere) al mercato che “va tutto bene”, per questo motivo si preferisce procedere a piccoli passi (0,25% a volta): per non destabilizzare il mercato (specialmente quello valutario).
Crediamo comunque che entro la fine dell’anno l’India alzerà ancora una volta i tassi, arrivando almeno a un valore pari all’8%.
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