Come da previsione, negli Stati Uniti i prezzi stanno tornando a crescere a ritmi quasi “normali” per un’economia avanzata, tutto normale quando ripartono i consumi
Lo diciamo subito, non siamo tra quelli che credono che un po’ di inflazione faccia male all’economia.
In una fase di crisi, con la contrazione dei consumi privati (e pubblici, come è avvenuto negli USA), vedere che i prezzi non crescano alla stessa velocità del periodo pre-crisi è normale, si chiama legge della domanda e dell’offerta.
Quando, ad un certo punto, i prezzi tornano a crescere durante la fase di ripresa, possiamo pensarla in due modi, nessuno dei due veramente sbagliati:
1) È una buona cosa, i prezzi non crescerebbero senza una crescita dei consumi
2) Un rialzo dei prezzi non è mai positivo per l’economia
Nel primo punto, si rischia di fare una semplificazione: non è sempre vero che i prezzi crescono per un corrispondente aumento dei consumi. Prendete le due crisi petrolifere degli anni Settanta, in quegli anni gli USA (e non solo) videro una forte impennata dell’inflazione che non fu dovuta a particolari incrementi dei consumi, ma ad doppio shock petrolifero. Era un’inflazione dovuta all’offerta, dunque, non alla domanda.
Nel secondo punto, invece, si va contro alla basilare legge della domanda e dell’offerta che regola i mercati fin da quando l’uomo ha messo piede sulla Terra.
Detto questo, come vi abbiamo preannunciato nelle previsioni di Sokratis per il 2014, negli USA sta tornando l’inflazione:
Andando a scomporre l’inflazione in “core” e “headline” (a seconda che si contino o meno i prezzi dei beni alimentari e del settore dell’energia), Torsten Slok di Deutsche Bank ha mandato un grafico interessante ai suoi clienti la settimana scorsa:
L’inversione di tendenza è palese, e va di pari passo a quella degli stipendi degli Americani:
Siamo quindi al momento della verità, vedremo la tanto discussa iper-inflazione (la cui paura ha fatto salire per anni il prezzo dell’oro) dovuta alla maxi-iniezione di liquidità nell’economia statunitense da parte della Federal Reserve, o resteremo sotto livelli di controllo ?
Il tempo ci darà tutte le risposte.
Lascia un commento per primo