Da alcuni trimestri l’economia brasiliana sta mostrando segnali di rallentamento: può questa fase di stop rappresentare una buona occasione di investimento o è meglio starne alla larga ?
Partiamo da una premessa fondamentale, chi considera il Brasile un’economia capace di crescere alla velocità di Cina e India, allora farebbe bene a studiare meglio la situazione prima di considerare un investimento nel paese:
È dalla crisi del 2008 che il Brasile ha smesso di crescere ai ritmi delle grandi economie emergenti. Nel 2009 abbiamo visto una netta ripresa dalla super contrazione del 2008, ma da allora l’economia si è lanciata in una lenta planata con addirittura momenti di riduzione nel PIL (cosa che, tra l’altro, sta accandendo anche in questo momento).
L’andamento dell’economia reale fa rima con quello della borsa. Prendendo l’indice IBOV di San Paolo (con dati mensili), l’immagine di fronte alla quale ci troviamo è la seguente:
Dall’inizio della crisi l’indice è entrato in una fase laterale racchiudibile in un triangolo, come abbiamo indicato nel grafico.
Le prospettive per il futuro non sono buone, sappiamo che il rialzo dei tassi da parte della Fed potrebbe mettere in seria difficoltà tutte le economie emergenti che hanno tratto beneficio dall’incremento di dollari in circolazione, tra cui anche il Brasile.
Molti indicatori sembrano darci un segnale di totale incertezza. Prendiamo il Chandelier Exit:
Quando il prezzo scenderà al di sotto della linea verde scatterà un segnale di vendita, quando invece il prezzo salirà sopra la linea rossa chi ha aperto posizioni short dovrà correre ai ripari. Il fatto che il prezzo si trovi esattamente in mezzo a questi indicatori ci dice che, per il momento, il mercato è in fase di attesa e non vi sono chiari segnali di sviluppo in un senso o in un altro.
L’indice è in fase di volatilità ridotta (sotto ai 20.000 punti), ed è una situazione che dura da un po’ oramai:
La curva di Coppock non dà segnali di vendita (verde) o di acquisto (rosso), come visto invece in passato. L’incertezza è totale:
L’indicatore Stocknizer 3 (che calcola un target ribassista in rosso ed un target rialzista in verde) mostra come l’indice sia destinato a muoversi tra i 49.000 ed i 58.000 punti nei prossimi mesi in uno scenario di stabilità:
Avrete poi dato un’occhiata, nelle vostre ricerche, agli ETF:
(Zero Hedge)
La fiducia dei consumatori è messa davvero male:
Ma, si sa, per ribaltare un “non indicatore” come la fiducia dei consumatori basta davvero molto poco. Un dato più positivo del previsto, una decisione a sorpresa della banca centrale o del governo, fattori esterni.
Per concludere, la situazione è piuttosto chiara nella sua non chiarezza. Al momento è consigliabile stare a guardare quello che sta succedendo in Brasile prima di investire capitali. La bassa volatilità, combinata con la lunga ed inconsueta fase di lateralità della borsa e l’enorme triangolo registrato dal 2009 ad oggi ci dicono solo una cosa: la borsa brasiliana sta per entrare in una fase di elevata volatilità, e sta a voi indovinare verso quale direzione si muoveranno i prezzi.
Questa situazione rappresenta uno di quei classici momenti in cui, probabilmente, è meglio aspettare nuovi sviluppi accettando guadagni più contenuti piuttosto che lanciarsi in un investimento a testa bassa sperando di avere ragione. Quando non si ha un’idea chiara sul futuro, è meglio seguire il trend piuttosto che cercare di anticiparlo. Dal momento che qui un trend non è ancora presente, potrebbe essere una scelta intelligente quella di sedersi ed aspettare che la nebbia si diradi mostrandoci la verità.
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