Da tempo mostriamo e aggiorniamo le nostre simulazioni di crescita sul PIL italiano, quanti anni ci vorranno per tornare ai livelli di PIL reale pre-crisi ?
(ripubblicazione articolo del 28 luglio 2014)
La risposta non vi piacerà.
Partiamo prima di tutto da un’amara considerazione: per quanto un paese come la Francia sia oggettivamente governato da una manica di incapaci, l’Italia farebbe carte false per trovarsi nella stessa situazione di Parigi:
Nel caso qualcuno là fuori non se ne fosse accorto, la recessione in Italia è formalmente finita, ma la crisi ci farà compagnia ancora per molto tempo.
In questo momento siamo in una fase di stagnazione economica perfettamente compatibile con lo scenario di bassa crescita e bassissima inflazione (quasi deflazione) dell’Eurozona. La BCE ha deciso di utilizzare il cannone monetario attraverso il tLTRO soltanto a giugno, e la liquidità comincerà ad arrivare verso le banche che presteranno denaro ai privati soltanto verso la fine dell’anno.
La grande domanda è, dunque, quanto la BCE potrà riuscire a spingere la crescita dell’Eurozona e, in particolare, del nostro paese.
Se ci seguite da tempo, conoscerete questo grafico:
Da diversi mesi Sokratis stila, con cadenza trimestrale, un grafico con un triplo scenario di crescita economica per il nostro paese (crescita annua del PIL inferiore all’1%, superiore all’1% ma inferiore al 2% e superiore al 2%).
Negli anni pre-crisi, il PIL italiano è quasi sempre cresciuto a tassi annui inferiori all’1%.
Una ripresa seria (come quella che era cominciata nel 2010, prima dell’invenzione europea della “crisi del debito pubblico”) potrebbe portare il PIL del nostro paese ai livelli pre-crisi fra il 2019 ed il 2021; una ripresa più debole potrebbe invece farci tornare ai livelli pre-crisi solo nel 2025.
Sono calcoli e discorsi interessanti, ma l’unica verità, per ora, è rappresentata dalla linea blu, e non dalle altre. Il nostro PIL è fermo, per ora siamo in piena stagnazione economica.
La crescita, caro Renzi, è un’altra cosa.
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