L’avanzo commerciale Italiano fa registrare un fortissimo miglioramento a Luglio, i dati positivi vengono soprattutto dal commercio con l’UE
Ve l’avevamo detto, l’export Tedesco sta perdendo quota in Europa e non siamo sicuri che a Berlino se ne siamo resi conto.
Il tutto accade a vantaggio dei Paesi periferici, uno su tutti l’Italia. Date un’occhiata alla nostra bilancia commerciale:
Il nostro avanzo commerciale va sempre più su, battendo in positivo tutte le migliori attese.
Il confronto con il resto dell’Eurozona è più interessante:
Andiamo a vedere i dati nel dettaglio, come li riporta l’Istat:
Rispetto al mese precedente, a luglio 2013 si registra una diminuzione dell’export (-2,3%) e un aumento dell’import (+0,4%).
La diminuzione congiunturale delle esportazioni è determinata da una flessione delle vendite sia verso i paesi Ue (-2,5%) sia verso quelli extra Ue (-2,0%). Sono in forte diminuzione le esportazioni di beni di consumo durevoli (-6,0%), beni strumentali (-4,4%) e beni di consumo non durevoli (-3,3%).
L’aumento congiunturale dell’import è la sintesi di un aumento degli acquisti dai paesi extra Ue (+1,6%) e di una diminuzione da quelli dall’area Ue (-0,6%). Sono in crescita i prodotti energetici (+3,5%), i beni di consumo non durevoli (+1,6%) e i beni di consumo durevoli (+0,8%).
Rispetto al trimestre precedente, nel periodo maggio-luglio 2013, le esportazioni sono in crescita (+0,9%) mentre l’import è in lieve diminuzione (-0,2%).
Rispetto allo stesso mese del 2012, l’aumento dell’export (+3,0%) e la flessione dell’import (-0,3%) sono più marcate per l’area extra Ue, che registra un aumento delle vendite del 3,5% e una flessione degli acquisti dell’1,9%.
Al netto delle differenze nei giorni lavorati (23 a luglio 2013 contro i 22 a luglio 2012), la variazione tendenziale dell’export e dell’import risultano entrambe in diminuzione (rispettivamente -1,6% e -4,1%).
A luglio 2013 il saldo commerciale (+5,9 miliardi) è più ampio di quello conseguito a luglio 2012 (+4,7 miliardi). L’avanzo complessivo è la somma dei surplus conseguiti sia con i paesi Ue (+3,1 miliardi) sia con quelli extra Ue (+2.8 miliardi). Al netto dell’energia, la bilancia risulta in attivo per 11,0 miliardi.
Nei primi sette mesi del 2013 si rileva un contenuto aumento tendenziale per l’export (+0,2%) mentre l’import è in marcata diminuzione (-6,0%). Il saldo positivo del periodo raggiunge i 18,2 miliardi e, al netto dei prodotti energetici, supera i 50 miliardi.
A luglio l’aumento tendenziale dell’export è particolarmente accentuato verso Cina (+23,4%) e Belgio (+19,3%). Rilevante è l’aumento delle vendite di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi e altro (+12,5%) e di articoli in pelle, escluso abbigliamento (+11,8%).
Sono in forte diminuzione le importazioni da paesi OPEC (-27,9%) e gli acquisti di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-33,1%).
Riassumendo:
– cresce l’export rispetto all’anno passato (stiamo rosicchiando terreno alla Germania)
– l’import crolla rispetto al 2012 (e già nel 2012 la situazione era piuttosto tragica, ma questo dato non ci stupisce affatto: le imprese chiudono ed è ovvio che l’import diminuisca)
– la bilancia commerciale è in continuo miglioramento, miglioramento che diventa ancora più clamoroso escludendo la “bolletta energetica”
Ci rendiamo conto delle possibilità di crescita che avrebbe il nostro Paese se riuscissimo a produrre la nostra energia ? Purtroppo il tema delle rinnovabili rimane un taboo in Parlamento, è davvero un peccato.
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