Italia: la fiducia dei consumatori continua la sua strana salita

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I casi sono due: o gli Italiani sono improvvisamente convinti che la ripresa arriverà magicamente o l’Istat falsifica i dati con metodi di rilevazione errata, la fiducia dei consumatori in Italia continua a crescere

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È il Nord Italia, secondo l’Istat, a guidare il ritorno in pompa magna della fiducia dei consumatori. Proprio quel Nord Italia che ha vissuto e sta ancora vivendo il dramma del fallimento o della svendita delle aziende che fino a pochi anni fa costituivano lo “scheletro” più o meno solido della nostra economia.
Ecco il comunicato Istat sull’indice di fiducia dei consumatori:

A novembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori in base 2005=100 aumenta a 98,3 da 97,3 del mese di ottobre.

Cresce la componente personale, da 98,1 a 101,1, mentre diminuisce quella economica da 93,1 a 91,6.

L’ indicatore del clima corrente aumenta da 96,1 a 99,2, il clima futuro diminuisce da 98,5 a 97,3.

I giudizi sulla situazione economica del Paese migliorano: il saldo passa da -129 a -123. Per le attese si registra un peggioramento (da -15 a -23 il saldo). Aumentano le attese sulla disoccupazione da 71 a 74 il relativo saldo.

I giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia migliorano: i saldi passano rispettivamente da -64 a -60 e da -18 a -14. Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare aumenta da -22 a -18. Le opinioni sull’opportunità attuale e sulle possibilità future di risparmio sono valutate in aumento: i rispettivi saldi passano da 134 a 140 per le prime e da -59 a -53 per le seconde. Le valutazioni sull’opportunità di acquisto di beni durevoli mostrano un miglioramento, con il relativo saldo che passa a -82 da -90.

Il saldo dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo è in diminuzione (da 50 a 32). Le valutazioni sull’evoluzione dei prezzi nei prossimi dodici mesi indicano una forte diminuzione della dinamica inflazionistica (il saldo passa da 27 a -11).

A livello territoriale, il clima aumenta al Nord, diminuisce lievemente al Centro e rimane stabile nel Mezzogiorno.

Cresce la componente personale mentre diminuisce quella economica. In pratica l’Italiano medio sa che l’economia va male e continuerà a farlo in futuro, ma crede che comunque in questo momento si trovi in una situazione migliore rispetto al resto della popolazione. Capite bene che questo non è possibile, c’è quindi una distorsione in un senso o nell’altro.
Comunque questa “componente personale” viene inserita nei sistemi Istat in modo da sostenere la crescita miracolosa dell’indice di fiducia dei consumatori:

Guardare questo indice comincia ad essere davvero una perdita di tempo.

 

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