Il notevole aumento dell’import ha avuto effetti negativi sulla bilancia commerciale che cala leggermente a Giugno 2013
Ci si aspettava un avanzo commerciale pari a 4,22 miliardi di euro, invece per il dato si è fermato a 3,62 miliardi. Dal sito dell’Istat:
Rispetto al mese precedente, a giugno 2013 si registra un aumento sia per l’export (+1,2%) sia per l’import (+1,6%).
L’incremento congiunturale delle esportazioni è la sintesi di un aumento significativo delle vendite verso i paesi Ue (+3,8%) e di una diminuzione verso i paesi extra Ue (-1,7%). Sono in forte crescita i beni di consumo durevoli (+7,8%) e quelli strumentali (+2,8%).
L’aumento congiunturale dell’import è più accentuato per gli acquisti dai paesi extra Ue (+2,5%) che per quelli dall’area Ue (+0,9%). Sono in forte crescita i prodotti energetici (+7,7%) seguiti dai beni strumentali (+2,2%).
Rispetto al trimestre precedente, nel secondo trimestre 2013 le esportazioni sono in lieve espansione (+0,4%) mentre cala decisamente l’import (-2,1%).
Rispetto allo stesso mese del 2012, si registra una diminuzione sia per l’export (-2,7%) sia, in misura più accentuata, per l’import (-5,6%). La flessione delle importazioni è più marcata per gli acquisti dai paesi extra Ue (-8,7%) mentre la riduzione dell’export è determinata da una diminuzione di pari entità delle vendite verso i paesi Ue (-2,8%) ed extra Ue (-2,7%).
Al netto delle differenze nei giorni lavorati (20 giorni a giugno 2013 contro i 21 giorni di giugno 2012), l’export risulta in crescita (+3,0%), più elevata verso l’area Ue (+3,6%). Per l’import si conferma la flessione, ma a livelli più contenuti (-1,7%).
A giugno 2013 il saldo commerciale è pari a +3,6 miliardi, più ampio di quello conseguito a giugno 2012 (+2,8 miliardi). L’avanzo complessivo è il risultato di un surplus sia con i paesi extra Ue (+2,5 miliardi) sia con quelli Ue (+1,1 miliardi). Al netto dell’energia, la bilancia risulta in attivo per 8,3 miliardi.
Nel primo semestre del 2013 si rileva una contenuta flessione tendenziale per l’export (-0,4%) mentre l’import è in marcata diminuzione (-7,0%). Il saldo positivo del periodo raggiunge i 12,3 miliardi e, al netto dei prodotti energetici, sfiora i 40 miliardi.
A giugno la diminuzione tendenziale dell’export è particolarmente accentuata verso i paesi ASEAN
(-14,1%). Rilevante la diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-27,5%).Sono in forte diminuzione le importazioni dai paesi OPEC (-28,6%) e in marcata contrazione gli acquisti di prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (esclusi petrolio e gas) (-21,2%).
Visualizzando i dati abbiamo:
E, guardando la situazione generale dell’Eurozona:
Stiamo andando meglio della Francia, la nostra storica “rivale” dal punto di vista dell’export, ma siamo ancora molto lontani dalla Germania.
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