Questo post farà discutere ma, come sempre, vi forniamo dei dati su cui ragionare insieme a noi sul presente e futuro macroeconomico del nostro Paese, a partire dall’indice PMI manifatturiero
Dopo un terzo trimestre deludente del quale stiamo ancora aspettando il dato finale, abbiamo grosse ragioni per attenderci un dato positivo per quanto riguarda il PIL del quarto trimestre 2013 che si appena concluso.
Sì perchè, mentre i consumi continuano a crollare, l’indice PMI manifatturiero (che non viene da un istituto di statistica Italiano con interessi politici ma da Markit, una società Inglese con sede a Londra) continua a crescere e, effettivamente, sembra essere un dato eccellente per anticipare l’andamento del PIL nei mesi successivi.
L’ultimo rapporto di Markit ci mostra un record positivo (dal 2011) per il PMI manifatturiero del nostro Paese, che ha toccato quota 53.3 punti (se ci seguite abitualmente, saprete bene che l’indice è “in crescita” quando supera la soglia dei 50 punti):
Dato che si legge dappertutto che in Italia l’economia va a rotoli e che non c’è nessuna ragione razionale per parlare di ripresa, sappiamo che siete ancora scettici.
Vogliamo però analizzare i numeri per dare qualche prova aggiuntiva al nostro ragionamento: l’indice PMI è positivo dalla fine del secondo trimestre 2013 (che si è concluso con un segno “meno” per il PIL), il terzo trimestre ha mostrato prima una contrazione (-0,1% a Luglio) e poi un lieve miglioramento (un totale provvisorio dello 0% considerando Luglio e Agosto), aspettiamo i dati di Settembre ma non crediamo che si tornerà ad un segno meno perchè, in qualche modo, il PIL in Italia sta crescendo in questi mesi (ma ne riparleremo soltanto da Febbraio quando cominceremo ad avere finalmente i numeri sul quarto trimestre 2013).
Quello che stiamo dicendo è che, a quanto pare, la relazione diretta tra indice PMI e PIL esiste, ma è “sfasata” (per questo si dice che l’indice PMI è un indice “anticipatore”), ecco la prova:
L’indice PMI continua a crescere e, per questo motivo, è lecito pensare che il quarto trimestre 2013 dovrebbe essersi chiuso con il segno “più”, finalmente.
Certo, la crescita rimane e rimarrà comunque troppo lenta, almeno fino a quando il sistema dell’Euro non diventerà più flessibile e più adatto alla nostra economia.
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