Visti i recenti dati deludenti (e, probabilmente, manipolati) sul PIL e la probabile perdita di competitività della Cina rispetto ad altri Paesi con salari più bassi, da Pechino si comincia a sentire puzza di svalutazione
Proprio ieri vi abbiamo spiegato che la Cina sta perdendo terreno in materia di competitività rispetto ai suoi “vicini di casa”. Vista l’importanza del discorso, è bene ripetere quali sono i due nodi fondamentali della questione:
- i salari cinesi stanno crescendo molto rispetto a quelli di altri Paesi:
- lo Yuan si sta apprezzando mentre molte valute dei mercati emergenti si stanno deprezzando:
Sommando questi due grafici, si riesce ad ottenere una soddisfacente spiegazione del perchè la Cina si trova in un’inedita crisi di competitività.
La cosa più affascinante, però, è che non abbiamo fatto in tempo a pubblicare l’articolo di ieri che già da Pechino arrivava la contro-mossa:
In pochi giorni 1 Dollaro è passato da valere 6,065 Yuan agli attuali 6,125. La banca centrale cinese non ha ancora dichiarato di voler intervenire sul mercato valutario (tra l’altro, siamo di fronte ad una delle poche banche centrali mondiali che opera sul mercato aperto con regolarità senza rilasciare tante informazioni al pubblico), un grande movimento nel cambio Yuan/Dollaro nei prossimi giorni non ci stupirebbe affatto, è già notevole vedere questa svalutazione dello Yuan dopo mesi e mesi di apprezzamento.
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