La prima (insensata) reazione delle borse europee all’invasione della Crimea da parte dell’esercito russo è stata un’ondata di ottimismo, quando però si è capito che l’Europa rischia interruzioni di gas la tendenza si è invertita
Finalmente anche i mass media italiani si sono resi conto (o almeno stanno cominciando a farlo) del fatto che la crisi tra Russia e Ucraina potrebbe portare qualche “problemino” anche a noi dell’Europa occidentale.
Certo, ci è voluto un po’ di tempo, mentre quegli uccellacci del malaugurio che scrivono su blog indipendenti (Sokratis compreso) parlavano di “imminente crisi nel mercato del gas naturale”, i giornalisti nostrani parlavano di come i Ministri del Governo Renzi erano vestiti il giorno del giuramento, di Sanremo e di altre false notizie utilizzate per coprire i veri problemi di cui dovremmo interessarci.
Nel caso vi sia sfuggita la notizia, Gazprom ha ammesso che prossimamente potrebbero esserci interruzioni di fornitura di gas verso l’Europa.
Le borse europee hanno continuato a salire per un po’ in attesa della conferenza stampa di Draghi di giovedì, conferenza che si è risolta nel solito nulla di fatto e, dunque, ecco che i mercati si trovano a fare i conti con la dura realtà:
Bene, ora che il Mondo si è accorto della reale gravità della crisi tra Mosca e Kiev noi aspettiamo di vedere se Putin sta solo bluffando (usando Gazprom come “arma”) o se la minaccia di interruzione alla fornitura di gas si avvererà.
Non è necessario dirvi in che cosa siamo costretti a sperare.
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