La politica monetaria della Fed sta offrendo «significativi benefici» all’economia e resterà accomodante per il tempo necessario. Lo afferma il presidente della Fed, Ben Bernanke, in un’attesa audizione in Congresso. Un stretta prematura della politica monetaria potrebbe «rallentare o mettere fine alla ripresa economica», ha aggiunto il presidente della Fed.
La ricetta di Bernanke
La ripresa dell’economia statunitense verrebbe messa a rischio se la Federal Reserve riducesse la portata del piano di stimoli attualmente in vigore. «Una prematura stretta sulla politica monetaria potrebbe condurre a un temporaneo rialzo dei tassi di interesse ma porterebbe anche il rischio di un rallentamento o una fine della ripresa economica e farebbe scendere ulteriormente l’inflazione», ha dichiarato Bernanke. Attualmente la Federal Reserve inietta nell’economia Usa 85 miliardi di dollari al mese attraverso l’acquisto di titoli di Stato e Abs. Nel corso dell’audizione Bernanke ha dichiarato che la Fed appoggia («Fed is supportive») il piano recentemente lanciato dalla Bank of Japan di acquisto di titoli.
Le variazioni possibili
«La riduzione del piano di acquisto di bond non sarà un processo meccanico»; così Bernanke ha risposto alla domanda se il piano di iniezione di liquidità nei mercati sarebbe terminato prima del Labour Day, previsto negli Usa il 2 settembre. «Credo – ha dichiarato tuttavia il numero uno della Fed – che una exit strategy sia possibile senza la vendita dei mortgage backed securities», i bond ipotecari che la Federal Reserve
acquista al passo di 40 miliardi di dollari al mese. Nel corso della sua testimonianza davanti alla commissione economica congiunta del Congresso Bernanke ha detto che la Fed «potrebbe o meno vendere asset» come parte del rallentamento del piano di allentamento monetario ma «a questo punto non sembra necessario vendere asset, soprattuto i mbs, per garantire stabilità dei prezzi». Secondo il governatore avrebbe più senso che i bond ipotecari vengano lasciati giungere a maturazione. Nessuna
decisione é però stata ufficialmente presa dall’istituto.
Il mercato del lavoro come indicatore guida
La Federal Reserve «ridurrà gruadualmente il ritmo degli acquisti di asset se il mercato del lavoro migliora in maniera concreta e sostenibile». Lo ha assicurato il presidente della banca centrale Usa. La ‘exit strategy’ dal programma ‘Qe3′ (che prevede l’acquisto mensile di 45 miliardi di dollari di titoli di Stato e 40 miliardi di dollari di Abs), ha aggiunto Bernanke, non avverrà necessariamente attraverso la vendita dei titoli ma potrebbe esplicarsi anche nel lasciar maturare le obbligazioni.
Le preoccupazioni aumentano
Sono «un po’ aumentate» di recente la preoccupazioni della Federal Reserve per la stabilità finanziaria degli Usa. Lo ha affermato Bernanke nel corso dell’audizione, assicurando però che l’istituto sta «facendo molta attenzione a questo rischio». A tale proposito, Bernanke, ha avvertito che una stretta fiscale concentrata nel breve periodo sarebbe «irresponsabile». Un’altra criticità sottolineata dal numero uno della banca centrale Usa l’inflazione, divenuta «un po’ troppo bassa».
Articolo tratto da “Il Sole 24 Ore”
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