Il crollo costante dei prezzi di produzione nell’Eurozona è una prova tangibile del fatto che, di questo passo, l’unico scenario possibile per il futuro nella nostra economia rimane la deflazione
La deflazione sarebbe una tragedia per l’intera Eurozona.
Quando i prezzi al consumo cominceranno a diminuire, saremo ufficialmente entrati nella Fase B della crisi economica: dalla recessione alla stagnazione.
Abbiamo già nominato questo termine, ed è bene capire esattamente in che cosa consiste per capire con che cosa potremmo avere a che fare in futuro.
La deflazione consiste nel calo generalizzato del livello dei prezzi in un’economia. No, non è una cosa bella: se i prezzi continuano a calare significa semplicemente che non c’è abbastanza domanda, la deflazione è l’effetto di anni di politica monetaria immobile e di politiche economiche di austerità volte a distruggere la domanda interna e, quindi, a soffocare i consumi (e con questi il PIL di molti Paesi).
Vi consiglio a riguardo la lettura di 2 post già pubblicati su Sokratis:
- effetti della deflazione sull’economia reale
- effetti della deflazione sui mercati finanziari
Detto questo, vi invitiamo a dare un’occhiata all’andamento dei prezzi di produzione per l’Eurozona:
La tendenza non intende invertirsi: i prezzi di produzione sono ormai in calo (come effetto della svalutazione del mercato del lavoro, in pratica gli stipendi medi in alcune economie dell’Eurozona sono in netto ribasso, la situazione non può migliorare a causa dell’elevato tasso di disoccupazione).
Vi facciamo notare che il processo produttivo consiste, banalmente, nella conversione di input in output che vengono venduti sul mercato.
Se i prezzi legati all’input sono in contrazione, prima o poi questa contrazione si registrerà anche sugli output: in quel momento l’Eurozona sarà ufficialmente in deflazione.
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