Il programma apparso di recente sul Blog di Beppe Grillo contenente le linee guida che il M5S intende imporre all’Europa contengono qualche problema di coerenza, vediamole insieme
Saremo additati come “sostenitori del piddì o del piddìmenoelle”, ma, chi ci segue, sa benissimo che non ci risparmiamo mai critiche al penoso modo in cui gli eurocrati stanno portando “avanti” l’Europa (modo che, comunque, pare che piaccia tantissimo agli Italiani come abbiamo visto qui).
Detto questo, non possiamo non notare la stranezza del programma politico europeo del Movimento 5 Stelle.
Il programma nasce dalla consultazione degli iscritti al blog di Beppe Grillo (almeno così si dice) e, in effetti, contiene abbastanza incoerenze per farci pensare che una sola persona non avrebbe mai potuto stilare un simile elenco di proposte.
Vediamo quali sono i 7 punti di cui parliamo:
1) Referendum per la permanenza nell’euro
Non c’è una posizione apertamente anti-europeista in questo primo punto, c’è semplicemente la volontà di rendere più democratica l’adozione dell’euro come valuta nazionale. Questa proposta è interessante (c’è chi dice che la valuta non dev’essere scelta dal popolo così come il presidente della BCE non è eletto ma “nominato”, peccato che tra i due concetti – il primo sbagliato ed il secondo corretto – siano ben diversi tra loro).
Comunque, ciò che viene sancito a livello di trattato comunitario non può essere materia di referendum, è la Costituzione Italiana che lo dice. Dunque, per arrivare a questo punto, occorre cambiare la Costituzione (cosa che si può fare soltanto con una maggioranza ben più ampia del 50% + 1, come ci auguriamo i lettori sappiano)
2) Abolizione del fiscal compact
Va da sé che l’uscita dell’Italia dall’euro farebbe cadere il piano del fiscal compact. Immaginando però che il primo punto sia inattuabile (per ora), l’abolizione del fiscal compact corrisponderebbe ad un allentamento importante della morsa dell’austerity sul nostro Paese. Allo stesso tempo, però, l’Italia perderebbe quello che Draghi chiama “pilota automatico”: si tornerebbe alla situazione di fine 2011 e, dunque, torneremmo a capire che – piaccia o non piaccia – i mercati possono rovesciare i governi.
Il fiscal compact è un grosso macigno per la nostra economia, il M5S dovrebbe puntare sull’alleggerimento del piano di rigore fiscale, non sulla sua eliminazione (che, purtroppo, non è pensabile allo stato attuale).
3) Adozione degli Eurobond
Ma come ? Abbandoniamo l’euro, cancelliamo i fiscal compact e poi crediamo che la Germania dica di sì agli eurobond ?
Chiariamoci, l’idea degli Eurobond è interessante di per sé, ma non è assolutamente conciliabile con il resto del programma.
4) Alleanza tra i Paesi Mediterranei per una politica fiscale comune
Dovremmo quindi escludere gli altri Paesi ? Se si vuole creare un Euro di serie A e un Euro di serie B, il M5S farebbe meglio a dirlo subito.
Se il punto 1 dovesse passare con uscita dall’Euro, il punto 4 non avrebbe senso di esistere (non ci sarebbero più i vincoli che limitano la nostra politica fiscale), ma i mercati ci divorerebbero.
5) Investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio
Ancora una volta abbiamo la dimostrazione che questo programma non può essere stato scritto da una sola persona, anzi, chi ha scritto questo programma non era proprio d’accordo su delle linee fondamentali comuni. Ci sta il voler sforare il limite del 3% di bilancio (cosa che hanno fatto altri Paesi come Francia, Spagna e Portogallo), ed è una cosa che si potrebbe fare già da quest’anno. Come ? Basta che il Presidente del Consiglio vada a Bruxelles a dire: “Salve, guardate abbiamo datto due conti e alla fine il deficit di bilancio lo mettiamo al 5% in Italia” e sapete qual è il bello ? Che a Bruxelles allargherebbero le braccia, penserebbero “i soliti Italiani…” e nulla cambierebbe.
Certo, il discorso vale quando si parla di una decisione di sforare soltanto per un anno, se la cosa diventa sistematica (cosa che il M5S sembra voler proporre) la storia cambierebbe.
Chissà cosa si inventerebbero a Berlino nel vedere applicati anche solo un paio di questi punti per punire l’Italia.
6) Finanziamenti per attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi
E in che modo sarebbero reperite le risorse ? Ogni euro speso per spronare l’economia è ben accetto, per carità, ma sarebbe interessante discutere anche della reperibilità delle risorse, altrimenti rimaniamo sulla propaganda.
7) Abolizione del pareggio di bilancio dalla Costituzione
Niente da dire, proposta sacrosanta specialmente nel nostro Paese dove “pareggio di bilancio” non equivale a “tagliare la spesa pubblica”, ma a “aumentare le tasse”.
Il programma non è ancora stato votato dagli iscritti al blog di Grillo e, probabilmente, qualcosa cambierà (almeno ce lo auguriamo, visto che, prevedendo un successo delle forze politiche euroscettiche alle elezioni europee, sarebbe auspicabile che il M5S avesse un programma economico superiore a questo), per ora siamo piuttosto perplessi da questo euroscetticismo con gli Eurobond.
Lascia un commento per primo