Le strane previsioni economiche della CGIL

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Tutte le maggiori testate giornalistiche danno risalto oggi allo studio economico fatto dalla CGIL sul ritorno all’occupazione e sulla fine della crisi, fortunatamente lo studio fa acqua da tutte le parti

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Date un’occhiata allo studio della CGIL qui. Sono ben 7 pagine (cosa ?!) scritte abbastanza in grande, qua e là vedrete delle tabelle un po’ generiche.

Ora, a parte il basso livello di questa ricerca (degna di una tesina di scuola media, ma forse neanche), andiamo a vedere i numeri che fanno tanto clamore sulla stampa Italiana.

Cito l’Ansa:

Anche se l’Italia intercettera’ la ripresa ci vorranno 63 anni per recuperare i livelli occupazionali del 2007. Solo nel 2076, cioe’, si tornerebbe alle 25.026.400 unita’ di lavoro standard nel 2007. E’ quanto risulta da uno studio dell’ ufficio economico Cgil che prende come punto di partenza il contesto attuale

Sessantatre anni ? Se qualcuno avesse letto su un giornale, nel 1950, una previsione del tipo: “Nel 2013 il tasso di disoccupazione sarà intorno al 2%”, cosa avrebbe pensato ?
Sessantatre anni, un periodo di tempo per il quale è impossibile fare previsioni statistiche. Ma lasciamo perdere, facciamo finta di credere a quello che la CGIL scrive.

Detto questo, procediamo con l’analisi.
Il numero di lavoratori sarà esattamente di 25.026.400 unità. Interessante, e lasciando perdere i metodi di calcolo che i maghi del Sindacato avranno utilizzato (non ci è dato sapere da dove vengano queste previsioni, che margine di errore ci sia, ecc.), non notate un piccolo problema economico ?
25.026.400 lavoratori…ma quante persone lavoreranno in Italia ? Ovvero, per quante persone questi 25 milioni dovranno produrre ? 25 milioni rispetto a un bel “?”, avremo quindi un tasso di disoccupazione che si aggira intorno al ??? %.
Ci sarà un calo demografico come sostengono in molti ? Bene, ciò significa che il tasso di disoccupazione scenderà. E se invece ci fosse un aumento demografico ? Ma come pensano di saperlo i Signori del Sindacato ? Basta una guerra in Europa (che ci auguriamo non scoppi mai più) per sconvolgere tutti questi dati.

Certo, qualche ben pensante dirà che i numeri della CGIL sono solo “provocazioni”, il messaggio è “la fine della crisi è ancora lontana”, d’accordo, messaggio recepito. Ma i giornalisti non trattino questo studio come se fosse una cosa seria, perchè se io ignorassi la stupidità di questo documento emanato dalla CGIL e sentessi alla TV: “Solo nel 2076 la nostra economia tornerà ad avere l’occupazione che avevamo nel 2007″, probabilmente cadrei in depressione.

Nel 2076, per quei pochissimi di noi che saranno ancora vivi per vederlo, avremo passato tante crisi economiche, tante riprese economiche, e la crisi odierna avrà probabilmente un nome tutto suo e sarà un fenomeno storico ampiamente studiato nelle università, spero però che il comunicato di oggi della CGIL sia riletto da qualcuno tra sessantatre anni, magari in allegato alle nostre perplessità.

 

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