Le economie Europee che oggi versano nelle situazioni peggiori sono state costrette a giocare la carta della svalutazione interna per ricercare competitività, peccato che questa strada porti soltanto alla miseria
Dopo il fallimento della tattica “Fate come la Germania”, gli Eurocrati ci riprovano: “Fate come la Cina svalutate internamente il lavoro con salari da fame e lì sì che tornerà la competitività”.
A parte la disumanità di questa affermazione, anche dal punto di vista economico questa tesi trova resistenze enormi.
Prendiamo un Paese esemplare da questo punto di vista, la Spagna. I salari reali in Spagna sono diminuiti dal 2010:
Questo ha portato, seppur con molta fatica, ad un periodo di disinflazione:
Fermiamoci un attimo qui, calano i salari, ma i prezzi continuano a salire ad un tasso di inflazione che è sì minore al passato, ma comunque difficile da sostenere, riuscite ad immaginare le conseguenze per quei pochi che hanno un lavoro in Spagna ? Non parliamo poi dei disoccupati.
Il risultato finale di tutto questo caos lo vediamo nei prezzi di produzione:
I prezzi di produzione si leggono in questo modo: un calo può essere positivo (se dovuto al miglioramento della tecnologia o della specializzazione della manodopera) o negativo (se dovuto al calo dei salari). Indovinate un po’ in quale dei due casi ci troviamo.
Il problema del “Fate come la Cina” è sostanzialmente uno solo: la popolazione.
State certi che se la Cina avesse la stessa popolazione della Spagna (o dell’Italia, o della Grecia, o del Portogallo) i salari bassi non avrebbero questo gran effetto leva sulla produzione del Paese, e la Cina non sarebbe sicuramente la seconda economia Mondiale. Del resto, restando in Asia, a vostro avviso la Spagna somiglia più alla Cina o al Giappone ? Evidentemente al Giappone, sia per popolazione, sia per il livello dei salari. Un Paese con la popolazione della Spagna e con salari bassi non sarebbe mai abbastanza competitivo rispetto alla Spagna degli anni passati, un esempio perfetto è la Colombia che ha salari molto bassi e una popolazione poco inferiore a quella Spagnola. Guardando il PIL, la Colombia è la trentunesima economia mondiale, la Spagna si colloca, invece, al tredicesimo posto.
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