A sorpresa, dopo i dati negativi del secondo trimestre, il PIL giapponese si è contratto anche nel terzo trimestre: improvvisamente capiamo la ragione per cui la BOJ ha incrementato il QE
Così come la decisione delle BOJ di aumentare il proprio Quantitative Easing ha stupito i mercati, pare proprio che le borse non si aspettassero un Giappone in recessione:
Su questo blog troverete, cercando “Abenomics”, una lunga serie di articoli in cui abbiamo giudicato “necessario” lo sforzo monetario messo in campo dalla BOJ. Quest’ultimo dato sul PIL non cambia di una virgola la nostra visione, anche giudicando il fatto che deriva soprattutto dalle variazioni di inventario.
Tuttavia, occorre fare una riflessione sulla “scossa” di volatilità che sta avendo il PIL con l’Abenomics:
Un’economia che cresce del 6% in un trimestre per poi contrarsi del 6-7% in quello dopo, non è un’economia matura sana. È un’economia in fase di assestamento.
Già, ma assestamento da cosa ?
La politica monetaria fortemente espansiva è stato uno shock per l’economia giapponese, così come fu la crisi del 2008 e lo tsunami del 2011. Lo shock, però, è stato positivo questa volta, e ci può quindi stare una correzione negativa del PIL per controbilanciare l’effetto espansivo iniziale.
Continuiamo ad essere scettici in merito alla recente modifica fatta dalla BOJ sul QE, ma, certo, è difficile pensare che questo annuncio non sia stato fatto in previsione di un dato negativo sul PIL del terzo trimestre.
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