Oh che strano: l’OCSE ha rivisto al ribasso le stime di crescita per l’Italia; quelli che per il governo sono “gufi” in realtà non sono altro che super-ottimisti, e la Storia lo dimostra (guest post)
Nelle stime diffuse nell’Interim Report di settembre del suo Economic Outlook, l’Ocse vede il Pil dell’Italia in calo dello 0,4 per cento per il 2014 e quasi piatto per il 2015. E’ un netto calo rispetto alle stime diffuse in precedenza. Solo 9 mesi fa nel dicembre 2013 si stimava una crescita 2014 pari allo 0,5 per cento e un robusto +1,4 per cento per il 2015. La revisione al ribasso ha i suoi motivi: in sostanza, tiene conto dell’andamento dei primi due trimestri del 2014. Alla luce di quanto già avvenuto, se ci fosse crescita zero negli ultimi trimestri del 2014, la variazione del Pil sarebbe del -0.3 per cento. In più il terzo trimestre potrebbe avere anch’esso il segno negativo a seguito della crisi in Ucraina.
L’Ocse non è nuovo a revisioni al ribasso nelle sue previsioni nel corso dell’anno. Come si vede dalla tabella e dal grafico qui sotto, ciò era già avvenuto nel 2012 e nel 2013. Sulla base dell’esperienza passata e dei dati attuali, gli economisti dell’Ocse più che gufi appaiono inguaribili ottimisti.
(articolo tratto da “lavoce.info“)
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