Mentre la finanza sfancula letteralmente l’Italia in seguito all’ultimo dato negativo sul PIL, è giusto riflettere con calma su come questo dato vada interpretato: rischiamo davvero di tornare in recessione ?
(ripubblicazione articolo del 19 maggio 2014)
Innanzitutto vi ricordiamo che, solo pochi giorni fa, prima ancora di vedere i dati sul PIL dell’Eurozona, ci siamo posti una brutta domanda alla quale abbiamo dato una bruttissima risposta: la “ripresa” dell’Eurozona è già finita ?
Detto questo, prima di fare le nostre riflessioni, vi riportiamo i dati macroeconomici che giovedì hanno affossato Piazza Affari (e non solo) con sorpresa di molti: i dati provvisori sul PIL italiano del primo trimestre 2014 evidenziano un calo del PIL dello 0,1% su base trimestrale, e dello 0,5% su base annua.
Dunque la situazione, al momento, è la seguente:
La “grande ripresa” dell’ultimo trimestre del 2013 (quello che aveva interrotto la recessione, per intenderci) è stata smentita così, all’improvviso, mentre la bolla dei bond dell’Europa periferica si alimentava con velocità crescente.
Il dramma è che c’è ancora una buona parte dell’Eurozona (la solita eccezione positiva è la Germania) che ha riportato dati trimestrali negativi la settimana scorsa:
Ora, la situazione in generale non è poi così brutta rispetto al 2013 o al 2012, ma certo quel ritorno di un segno negativo nel nostro PIL era una cosa che proprio non ci voleva. Sì ok, si parla solo di un -0,1% (così come fino a ieri abbiamo detto che una crescita dello 0,1% è davvero poca roba, allo stesso modo possiamo sminuire una decrescita di pari dimensioni), ma a quanto pare al mercato basta per trarre conclusioni:
Ma siamo sicuri che la recessione in Italia possa tornare ?
Se ci poniamo la domanda, evidentemente, è perchè qui c’è qualcosa che non ci convince. Sapete che siamo sempre stati spietati contro i vari governi degli ultimi anni, incapaci di risolvere la crisi o, nel peggiore dei casi, non intenzionati a farlo, ma qui stiamo parlando di numeri e, permetteteci, la matematica non ha colori politici.
A nostro parere in Italia non tornerà la recessione, ma ormai è arrivata la stagnazione.
Cosa significa stagnazione ? Esattamente quello che stiamo vedendo ora: un trimestre si cresce dello 0,1%, poi si decresce dello 0,1%, poi magari arriva un trimestre buono in cui il PIL sale dello 0,6%, per poi scendere a fine anno dello 0,6%. In Italia non dobbiamo temere la recessione (fino alla prossima crisi mondiale), ma la crescita nulla nella quale siamo intrappolati.
Volete una prova matematica ? Prendete l’indice PMI manifatturiero, uno degli indicatori migliori per prevedere l’andamento del PIL in un Paese come l’Italia:
L’indice PMI manifatturiero italiano rimane saldamente sopra i 50 punti (quindi è positivo) ed ha raggiunto a maggio i 54 punti.
In controtendenza con questo, il PIL è scivolato indietro dello 0,1%.
Dato che il PMI può essere usato come indice anticipatore del PIL, ci sono grossissime probabilità che il PIL torni positivo nel prossimo trimestre (o forse addirittura nella revisione dei dati del primo trimestre).
Rimaniamo comunque molto pessimisti riguardo all’economia del nostro Paese, normalmente un indice PMI a 54 punti indicherebbe una forte crescita, ma, in questa nuova fase di stagnazione economica, pare che possa solo servire ad indicare una bassa probabilità di tornare in recessione, che tristezza.
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