Ormai non ci sono più aumenti di capitale che tengano, ogni notizia che arriva da Siena diventa un’occasione di vendita in Borsa su MPS, per quanto tempo lo Stato riuscirà a starsene alla larga ?
In queste ore il CdA di MPS sta valutando un aumento di capitale sociale che sta facendo davvero discutere gli operatori.
Quest’operazione sembra avere due problemi principali:
1) Tempistica: non si sa esattamente entro quanto tempo il piano di aumento di capitale sociale diverrà operativo
2) L’aumento di capitale rischia di essere minuscolo rispetto alle reali necessità della banca: non conosciamo ancora i numeri ufficiali, ma si parla di circa 3 miliardi di Euro, interamente utilizzati per ripagare una parte dei famosi “Monti bond”.
Insomma la notizia che fa innervosire i mercati è che ci sarà un aumento di capitale che non dovrebbe dare ossigeno alla banca.
Ma c’è un altro problema a cui non viene dato molto peso, la soglia dello 0,125.
Da Repubblica:
“A guardare prezzi, volumi, fondamentali non si capisce se i dirigenti di fondazione Mps siano geni (con nervi d’acciaio) o pugili suonati in balia del colpo finale. L’ente senese ha ancora il 33% nella travagliata conferitaria, ma la quota è tutta in pegno a una dozzina di banche, con prezzo di escussione a 0,125 euro“
Traduzione: se l’azione dovesse scendere sotto a 0,125 €, potremmo salutare per sempre la Fondazione Montepaschi (quindi la politica) dalla gestione di MPS.
Per ora siamo abbastanza lontani da quel valore, ma negli ultimi 2 anni abbiamo visto di tutto in Borsa:
Non è che ci auguriamo il fallimento della banca, per carità, ma l’uscita di scena di chi ha fatto tanti danni con il principio del “figlio di/amico di/cugino di” sarebbe certamente una buona notizia.
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