Esistono almeno quattro tipi di bolle speculative, e solo una di queste deve farci davvero paura, vediamo come un analista semplifica il tema dell’eccesso di speculazione in un’economia
(ripubblicazione articolo del 26 giugno 2015)
L’analista Nick Bunker sostiene che, dal 1870, la ricerca abbia evidenziato il verificarsi ciclico di quattro grandi categorie di bolle speculative:
1) Bolla del mercato azionario senza una bolla nel mercato del credito
2) Bolla del mercato azionario nutrita da una bolla nel mercato del credito
3) Bolla del mercato immobiliare senza una bolla nel mercato del credito
4) Bolla del mercato immobiliare nutrita da una bolla nel mercato del credito
Di queste 4, sostiene Bunker, una sola va realmente temuta: l’ultima.
Secondo l’analista, ogni volta che si è verificata una bolla del tipo 1 l’economia non è entrata in recessione o, nel caso fosse già in recessione, il PIL non è sceso ulteriormente. In sostanza la bolla del tipo 1 sembra non avere effetti macroeconomici rilevanti.
La bolla del tipo 2 porta invece ad una recessione, dalla quale, però, l’economia può uscire e addirittura recuperare in un lasso di tempo relativamente breve. La bolla del tipo 2 dovrebbe aver acceso una lampadina nel vostro cervello:
La bolla del tipo 3 è più pericolosa, ma non si avvicina nemmeno alla pericolosità del tipo 4.
Ovviamente, la bolla dei sub-prime fu una bolla del tipo 4, e Bunker sostiene che, tra tutti i casi osservati dal 1870 ad oggi, nessuna economia è riuscita a completare la ripresa da una crisi simile in meno di cinque anni.
Viene a questo punto spontaneo informarsi sullo stato attuale del mercato immobiliare statunitense in questo momento, ecco un’immagine utile:
La percentuale del reddito disponibile che le famiglie stanno impiegando per pagare i mutui sulle case è decisamente bassa, possiamo dunque escludere la bolla del tipo 4.
Bolla del tipo 3 ? Non ci sembra proprio sia questo il caso:
(Calculated Risk)
Bolla del tipo 2 ? O bolla del tipo 1 ?
Siamo indecisi, l’indebitamento marginale a Wall Street è molto elevato, ma è anche vero che i rapporti prezzi/utili non sono paragonabili a quelli del 2000. Crediamo che gli USA si trovino attualmente in una bolla del tipo 2, ma che questa sia decisamente più piccola della famosa bolla dot-com. Una correzione importante potrebbe rimettere in riga le valutazioni, e non è detto che si verifichi una recessione.
Lascia un commento per primo