È dal 2008 che Obama promette di chiudere Guantanamo, ma ad oggi non c’è ancora riuscito, ora potremmo essere vicini ad una svolta
Gli Stati Uniti temono il terrorismo estero ma oggi soprattutto gli attentati condotti dagli americani stessi. Perché il terrorismo domestico è «una minaccia concreta». Così il presidente Barack Obama, tenendo un discorso sulla lotta al terrorismo alla National Defense University di Washington, ha definito gli attacchi portati a termine negli Stati Uniti da individui «folli o alienati», come quello di Timothy McVeigh a un edificio federale di Oklahoma City nel 1995, o la sparatoria in un tempio Sikh della scorsa estate.
Spiegando la natura del terrorismo che sta ancora affrontando l’America, Obama ha chiarito che «al Qaida ormai spende più tempo a pensare come difendersi che a complottare contro di noi», aggiungendo che «non hanno diretto gli attacchi a Bengasi o a Boston. Non hanno condotto un attacco con successo in America dall’11 settembre». «Dallo Yemen all’Iraq, dalla Somalia all’Africa del Nord, la minaccia è oggi più diffusa», ha detto Obama. «Questo significa che dobbiamo affrontare minacce più localizzate come quella in Bengasi».
«L’America non è in guerra con l’Islam», ha poi detto il presidente Usa, sottolineando che «oggi la vera minaccia è il terrorismo interno» e che la minaccia per gli Stati Uniti «è cambiata e si è evoluta» rispetto all’11 settembre 2001.
Perciò, l’antiterrorismo americano si deve evolvere passando da una «guerra globale e ampia al terrore» a una serie di attacchi mirati per smantellare specifiche reti di estremisti violenti che minacciano l’America, afferma Obama, sottolineando che questo «in molti casi include la partnership con altri paesi».
Guantanamo: Obama riautorizza il trasferimento di detenuti nello Yemen
Nel ribadire che Guantanamo deve essere chiuso, il presidente americano Barack Obama parlando alla National Defense University ha annunciato che i prigionieri saranno trasferiti nello Yemen e che sarà nominato un responsabile per sorvegliare il loro trasferimento. L’inquilino della Casa Bianca ha sollecitato il Pentagono a individuare in territorio statunitense un sito dove organizzare i tribunali militari per i sospetti terroristi che resteranno incriminati.
Obama ha dunque annunciato la revoca della moratoria sul trasferimento nello Yemen dei detenuti del carcere militare di Guantanamo a Cuba, anche se ha avvertito che i dossier di questi prigionieri saranno oggetto di una revisione “caso per caso”.
Obama interrotto dalla protesta di una donna
Una donna ha brevemente interrotto il discorso che il presidente americano Barack Obama sta tenendo per esprimere il suo disappunto in merito al fatto che il carcere a Guantanamo, Cuba, non è stato ancora chiuso come l’inquilino della Casa Bianca aveva promesso. La donna criticava anche le condizioni di vita dei detenuti ma le sue parole non erano chiaramente distinguibili. «Mi lasci parlare, sto per arrivare a quel punto», le ha risposto Obama. «È giusto appassionarsi», ha aggiunto il presidente. La donna, mai ripresa dalle telecamere, ha interrotto il presidente per la terza volta e Obama si è fermato. Dopo un lungo silenzio il presidente ha detto: «vale la pena prestare attenzione alla voce di quella donna, anche se non condivido la gran parte di quello che ha detto». «Sono temi importanti» questi, ha proseguito il presidente.
Obama autorizza l’uso di droni
Il presidente degli Stati Uniti ha inoltre detto di aver firmato una nuova direttiva che disciplina l’utilizzo dei droni Usa per uccidere sospetti terroristi all’estero. La direttiva prevede che gli obiettivi dei droni debbano rappresentare una minaccia costante e «imminente« per i cittadini americani, e che si può autorizzare un’azione letale solo se il sospetto non é facilmente catturabile e se esiste una base giuridica per l’azione.
Obama ha poi condannato l’uccisione del soldato britannico a Londra da parte di due sospetti estremisti islamici, definendolo «spaventoso» e «orribile». «Gli Stati Uniti sono al fianco del Regno Unito, nostro alleato e amico, contro l’estremismo violento e il terrorismo», ha detto Obama in una dichiarazione scritta.
L’impiego dei droni solleva “profonde questioni” di carattere legale e morale, ha detto il presidente Usa, sottolineando però come il loro uso «è legale» e giustificato dalla necessità dell’America di difendersi dal terrorismo. «Grazie ai droni abbiamo salvato vite umane, perchè i terroristi colpiscono i civili, e smantellato complotti », ha detto, affermando come il loro impiego debba però restare «fortemente confinato». Bisogna «pesare sempre tutte le alternative».
Articolo tratto da “Il Sole 24 Ore”
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