Un numero irrisorio di soldati americani è già in viaggio verso l’Iraq, l’obiettivo è quello di difendere la capitale Baghdad contro gli attacchi del gruppo jihadista ISIS che minaccia il controllo USA sul Paese, il prezzo del petrolio è pronto a schizzare alle stelle in Estate ?
Da quando si è tornati a parlare di Iraq, il prezzo del petrolio ha cominciato a correre come non faceva da molto tempo:
Mentre Obama cerca di difendere Baghdad con 275 uomini (davvero un numero minuscolo rispetto a quelli inviati a suo tempo da George W. Bush), Société Générale lancia l’allarme: difendere Baghdad potrebbe non essere sufficiente a scongiurare una crisi.
Questo perchè, come spiega l’analista Michael Wittner, il vero rischio per il petrolio viene dal Sud del Paese, dove l’oro nero abbonda:
“Il prezzo del petrolio è salito la settimana scorsa a causa della paura riguardanti i volumi di petrolio estratto e lavorato nel Sud dell’Iraq ed esportato attraverso il porto di Basrah. Le esportazioni da Basrah si sono attestate intorno i 2,5 – 2,6 Mb/d negli ultimi mesi, e questo è quanto si trova in una situazione di rischio al momento. Questo volume di petrolio è più grande delle capacità di scorta dell’Arabia Saudita, che attualmente stimiamo intorno a 1,75 Mb/d.
In altre parole, l’Arabia Saudita non sarebbe in grado, da sola, di compensare un totale stop dell’export da Basrah“
Ed ecco il motivo per cui si teme un vero e proprio shock petrolifero in grado di far esplodere verso l’alto i prezzi del petrolio.
Forse il Premio Nobel per la Pace Barack Obama dovrebbe pensare ad un intervento armato a Basrah, così, giusto per evitare un’esplosione dell’inflazione entro la fine dell’anno.
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