L’OCSE ha diffuso numeri di speranza per il futuro del commercio mondiale, e anche il PIL sembra aver imboccato una buona strada, sarà vero ?
Secondo l’OCSE, gran parte della spinta dei consumi proveniente dal ribasso del prezzo del petrolio non è stata ancora registrata, ed è questa la principale ragione per cui si ritiene che il PIL mondiale stia entrando in un periodo di crescita piuttosto solida:
Oltre ai consumi, gli investimenti delle aziende dei paesi OCSE dovrebbero crescere del 4% annuo nel 2016, vale a dire il tasso di crescita più alto registrato dall’inizio della crisi.
Ora, per quanto il rapporto diffuso dall’istituto ripeta molte volte parole come “incertezza politica” e “Grecia”, immaginando che Bruxelles non lasci fallire completamente Atene consegnandola nelle mani della Russia, l’OCSE vede un commercio mondiale in progressivo miglioramento:
Per esperienza, ci fidiamo molto di più delle previsioni dell’OCSE piuttosto che di quelle del Fondo Monetario Internazionale. Tuttavia, ciò non significa affatto che crediamo al 100% nei numeri riportati in questo post. È innegabile, tuttavia, che l’OCSE non soffra particolarmente di quella brutta malattia che è l’ottimismo cronico, ed è per questo che riteniamo che una buona previsione da parte di tale istituto sia un buon segno per l’economia mondiale.
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