L’OCSE ha un’opinione abbastanza netta sul Giappone: o Tokyo decide di sacrificare la propria crescita per una politica fiscale più rigorosa, o il rapporto tra debito pubblico e PIL giapponese è destinato ad esplodere
(ripubblicazione articolo del 3 giugno 2015)
L’OCSE ha recentemente promulgato una previsione abbastanza lugubre sull’economia giapponese:
Secondo l’OCSE, è ormai praticamente impossibile per Tokyo ridurre il rapporto tra debito pubblico e PIL, anche con un lungo periodo di politica monetaria e fiscale restrittiva.
Ora, date un’occhiata ai principali indicatori del mercato del lavoro giapponese e vi renderete conto che, in fondo, nel paese non si vive affatto male nonostante il rapporto debito/PIL sia a livelli fantascientifici da anni. Con l’avvento dell’Abenomics, tuttavia, Tokyo ha dato un messaggio chiaro al mondo: “Per anni abbiamo cercato di frenare l’espansione del debito e la nostra economia è rimasta ferma per un ventennio, vogliamo tornare a crescere”.
Sarà interessante capire se il Giappone riuscirà, nei prossimi anni, a tornare ai ritmi di crescita degli anni Ottanta:
Per ora, dunque, il Giappone ha deciso chiaramente quale politica adottare, alla faccia dell’OCSE.
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