La Federal Reserve sta usando il pugno di ferro e, in una fase di forte correzione per Wall Street, non solo non ha deciso di sospendere il tapering, ma lo ha addirittura rafforzato
Forse, con il senno di poi, ci accorgeremo che è la Fed ha preso la decisione migliore. Non è bello i mercati finanziari mondiali in fase di Risk Off, ma prima o poi anche il più buono dei genitori deve dire “no” al figlio.
Dopo il taglio da 85 a 75 miliardi mensili, Ben Bernanke ha annunciato un’ulteriore ed inattesa riduzione del QE da 75 a 65 miliardi, giustificando la (giusta ?) decisione con il fatto che l’economia americana sta procedendo lungo il tragitto di ripresa economica previsto dal FOMC.
È molto importante analizzare l’intera notizia dal punto di vista dei mercati emergenti: la Federal Reserve sta cinicamente operando solo ed esclusivamente negli interessi degli Stati Uniti, ed è giusto che sia così, che ci piaccia o no.
Tutti i Dollari che hanno finanziato la crescita economica negli anni delle economie emergenti dovrebbero rappresentare una gigantesca lezione economico-monetaria per tutti noi: l’intervento di una banca centrale nell’economia crea sempre distorsioni nel sistema.
Per l’ennesima volta ci troviamo a ricordarvi che è sbagliato credere che stampare denaro sia la cura ad ogni problema, tuttavia far crescere la base monetaria è, a volte, necessario.
Abbiamo trovato un’immagine in rete che riassume benissimo quello che sta succedendo tra USA e mercati emergenti:
Preparatevi, più passa il tempo più ci convinciamo che il botto per le economie emergenti sarà tremendo (quel precipizio dev’essere davvero molto alto), per un po’ evitate di parlare in giro di BRIICS, perchè improvvisamente quelli più solidi – almeno da un punto di vista monetario – vi sembreranno i cari vecchi PIIGS.
PS: strana la vita: in tutto questo, per ora, l’Euro comincia a stare più simpatico a molti
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