“La Russia ha interessi legittimi da difendere”, così ha detto uno dei maggiori rappresentanti dell’esercito indiano ad un giornalista che gli chiedeva la posizione officiale del suo Paese sulla crisi politica tra Mosca e Kiev, dopo la Cina ora anche l’India appoggia la Russia
(ripubblicazione di un articolo del 10 marzo 2014)
Più il Mondo si divide sull’attuale crisi politica tra Russia e Ucraina, più siamo obbligati ad augurarci che nessun Paese straniero decida di intervenire negli affari di Mosca e Kiev.
Come i lettori sapranno bene, infatti, prima dei due grandi conflitti mondiali le grandi alleanze internazionali erano già nate nei mesi precedenti allo scoppio vero e proprio della guerra. Non vorremmo, dunque, che quello a cui stiamo assistendo sia una specie di schieramento politico delle grandi potenze mondiali in previsione di una guerra più grande di quella inizialmente immaginata da tutti noi.
Detto questo, evitiamo di fare analisi inutili su un futuro che ancora non conosciamo per riportarvi ciò che sta succedendo in questo momento.
Poche ore fa il consigliere di sicurezza nazionale dell’India Shivshankar Menon ha dichiarato:
“Speriamo che ogni problema interno presente in Ucraina possa essere risolto in maniera pacifica, così come le questioni più grandi di riconciliazione dei vari interessi coinvolti. Ci sono comunque interessi legittimi da parte della Russia. Speriamo che tutto questo possa essere discusso, negoziato e che si possa trovare una soluzione soddisfacente ad ogni problema”
Ora, se il governo Indiano avesse voluto smentire questa affermazione di uno dei suoi uomini più rappresentativi, evidentemente lo avrebbe fatto.
Se lo avesse fatto, però, non saremmo certo qui a scrivere questo articolo e ad esprimere le nostre preoccupazioni.
Scontato dunque quello che leggiamo sul giornale Telegraph India, che ha citato l’ufficio stampa dell’ambasciata Ucraina a Nuova Delhi:
“Non abbiamo ben capito come la Russia possa avere interessi legittimi nel territorio di un altro Paese. Secondo noi, e secondo gran parte della comunità internazionale, questo è un atto di aggressione diretta per il quale non si possono accettare giustificazioni”
Speriamo che tutta questa tensione si possa dissolvere in una bolla di sapone, ma certo le premesse non sono incoraggianti fino ad ora.
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