Nelle nostre previsioni di inizio anno abbiamo spiegato quanto sia difficile prevedere l’andamento del prezzo dell’oro (specialmente quest’anno), vediamo quali sono le variabili che potrebbero far crescere il prezzo di tutti i metalli preziosi
Ci sono ragioni per pensare che, dopo aver fatto registrare massimi nel 2011 per poi scendere fino alla fine del 2013, il prezzo dell’oro potrebbe tornare a crescere nel 2014. Tali ragioni sono di diversa natura, in particolar modo:
- economiche
- statistiche
Le ragioni economiche saranno note a tutti coloro i quali ci seguono da tempo, ma cercheremo di fare un breve e sostanziale riepilogo.
La partita sul prezzo dell’oro si gioca su due fronti geografici: Stati Uniti e Asia (in particolar modo Cina e India).
Partiamo da un assunto fondamentale: storicamente si osserva una correlazione diretta tra prezzo dell’oro e andamento dell’inflazione (effettiva o attesa) a livello mondiale. Ricorderete la grande galappota dell’oro nel 2009-2010-2011, cioè quando la convinzione prevalente sui mercati finanziari era: “Tante nazioni stampano denaro ? Allora l’inflazione salirà e così anche il prezzo dell’oro”.
Tutto come da manuale; peccato che, verso la fine del 2011, qualcuno ha cominciato a porsi una domanda: dov’è finita tutta l’inflazione che ci stavamo aspettando ?
I primi ad aver “scaricato” l’oro come investimento in seguito al non palesarsi dell’iperinflazione attesa sono stati gli Americani, che hanno evidentemente preferito lanciarsi su Wall Street “rincuorati” dal Quantitative Easing della Federal Reserve:
Tra la fine del 2012 ed il 2013, però, l’oro ha ricevuto il colpo di grazia (qui abbiamo parlato del pessimo 2013 dell’oro), perchè anche la Cina ha cominciato a diffidare dell’oro come investimento.
Come mai ? I motivi sono gli stessi degli Stati Uniti, l’inflazione non esplode nemmeno in un Paese che stampa triliardi di Yuan senza nemmeno porsi il problema di dare comunicazioni ufficiali del suo QE eterno. Qualche Cinese ha sicuramente deciso di affidarsi al dio Wall Street ma, in realtà, il Cinese medio (o almeno quello con un salario più alto della media) sembra aver deciso di investire i propri risparmi in un asset con il quale in molti sembrano avere più familiarità: la casa.
Piccolo problema: ora il mercato immobiliare Cinese è in bolla (come abbiamo visto qui):
L’unico Paese che, per ora, non molla l’oro è l’India. Saranno ragioni culturali o economiche, questo non conta:
Stati Uniti, Cina e India: che cosa potrebbe succedere al ritorno dell’inflazione ?
Nel momento in cui l’inflazione tornerà a crescere (cosa che ci aspettiamo che succeda per gli USA, come abbiamo spiegato qui) potrebbe risvegliarsi il demone del timore dell’iperinflazione (difficilmente ci sarà davvero un’inflazione a doppia cifra, ma, si sa, sui mercati finanziari spesso la sensazione conta più della realtà dei fatti) e, di conseguenza, gli Americani potrebbero rilanciarsi sull’oro, rendendo più appetibile l’investimento nei metalli preziosi e, se questa ondata di acquisti sarà molto intensa, richiamando l’attenzione della Cina e dei compratori Cinesi (del resto, la bolla immobiliare dovrà scoppiare prima o poi, e lì vorremo vedere l’andamento dell’inflazione a Pechino).
L’altra ragione per cui l’oro potrebbe crescere non prende in considerazione l’aspetto economico della cosa, ma solo quello statistico.
Pare che la speculazione nell’oro (intesa come differenza tra posizioni long e short) abbia raggiunto i livelli minimi pre-crisi:
Per la teoria dei cicli economici, è possibile che ora il grafico qui sopra torni a crescere e, dunque, il prezzo dell’oro potrebbe avere una netta ripresa (magari non ai livelli del 2009-2010-2011, ma comunque un rialzo evidente).
Entrambi i metodi di analisi vanno tenuti in considerazione, non vorremmo mai farci sfuggire un improvviso rialzo dell’oro durante l’anno.
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