La questione è sia economica, sia monetaria: mentre Pechino ha raggiunto il tasso di crescita annuale più basso degli ultimi 15 anni ci sembra doveroso interrogarci su quale sia il vero problema della Cina
(articolo originale pubblicato il 27 febbraio 2014)
Oltre alle tante bolle speculative che un qualunque economista decente può riscontrare nell’economia Cinese, è bene sapere che a Pechino c’è un grosso problema macroeconomico: la Cina non potrà crescere per sempre ai livelli degli ultimi anni.
La ragione è semplice, l’incredibile crescita del PIL che abbiamo visto a partire dal 2000 si giustifica soprattutto con l’immobilismo economico che ha da sempre caratterizzato la Cina fino a 20-25 anni fa (per quanto tempo il Paese è rimasto chiuso su se stesso senza accettare capitali esteri ?) e con l’enorme forza lavoro cinese (la popolazione aggiornata al 2012 è pari a 1.353.821.000 di persone).
Come ben potrete intuire, queste due ragioni possono giustificare il boom economico, ma non è pensabile che il giochino regga per sempre. Non si può crescere per sempre, è una cosa che nell’Occidente abbiamo scoperto già da tempo e, presto, anche in Cina dovranno fare i conti con la dura realtà.
Nel quarto trimestre 2013 il PIL cinese è cresciuto del 7,7% su base annua, il livello più basso dal 1999. Questo, come detto, è naturale e andare contro-natura non è mai un bene.
Ma quello che preoccupa Pechino è la perdita di terreno rispetto agli altri mercati emergenti.
Come si spiega questo ? Esistono almeno due ragioni, una economica e una monetaria:
- ragione economica: la crescita del PIL in un Paese porta, prima o poi, alla crescita dei salari medi e, quindi, ad una riduzione della competitività sulla quale la Cina ha costruito il suo impero dell’export:
- ragione monetaria: lo Yuan si sta apprezzando mentre molte altre valute dei mercati emergenti sono in fase di deprezzamento (o, se preferite, di “svalutazione”), questo colpirà in maniera negativa l’export e farà crescere l’import, il risultato sarà un peggioramento della bilancia commerciale Cinese con un conseguente impatto negativo sul PIL
Il problema della Cina, dunque, è che sta diventando lentamente un’economia normale, nel senso che, prima o poi, anche a Pechino si arriverà nella fase di “economia matura” in pieno stile Occidentale, con tassi di crescita del PIL ben inferiori a quelli visti negli ultimi anni a Oriente.
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