Avrete notato come, negli ultimi due mesi dell’anno, siano (quasi) completamente scomparsi titoli di giornale sul virus ebola e sulla crisi in Ucraina, le ragioni per cui questo accade sono piuttosto evidenti
Non sentite più parlare della crisi ucraina perchè il disastro del petrolio e del rublo russo stanno nascondendo tutte le storie giornalisticamente ritenute “minori” (del resto, è sempre stato così: da quanto tempo non sentite parlare della guerra civile in Siria ? Dopo un po’ la stampa decide di dedicarsi ad altre storie quando quelle “vecchie” non fanno più share/ascolti/click).
Per l’ebola, invece, la storia è diversa.
Sì certo, anche in questo caso la storia di questo virus è giornalisticamente considerata meno in voga, ma c’è altro.
Ve ne sarete resi conto, il giornalismo campa di cattive notizie, per qualche ragione socio-psichiatrica ai lettori medi non piace leggere buone notizie, è per questo che i giornali sono pieni zeppi di notizie di cronaca nera, alla “gente” piace leggere queste storie drammatiche.
Per il virus ebola, invece, sta apparendo un lieve scenario positivo. Guinea, Liberia e Sierra Leone stanno riuscendo (più o meno) ad arginare la diffusione del virus:
Come vedete, la situazione è ancora grave, ma la notizia è che la traiettoria iperbolica di diffusione del virus ebola sembra essere stata interrotta.
Quindi alla domanda: “Perchè i giornali non parlano più del virus ebola ?” si può rispondere con:
1) È una notizia “passata di moda” nel modo di pensare di chi fa informazione
2) La buona notizia vende meno della cattiva notizia
Se il virus dovesse tornare a crescere ai livelli degli ultimi mesi, però, ne sentireste ancora parlare, proprio per i punti 1 e 2.
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