Se la strategia dell’Arabia Saudita era quella di azzoppare il settore petrolifero statunitense, allora potrebbe esserci un problema
Il dilemma è sintetizzato dal grafico seguente:
Mantenendo il prezzo del petrolio grezzo tra i 40 ed i 45 dollari al barile, il settore petrolifero americano rimarrebbe sui ritmi di produzione attuali.
Con l’avvicinamento ed il superamento dei 50$ al barile, invece, lo shale oil americano rialzerebbe la testa.
Ora, dal nostro punto di vista il gioco di potere sul mercato del petrolio è concentrato su tre principali attori: Arabia Saudita, USA e Russia. Quello che non è mai stato chiaro, in realtà, è stato il meccanismo che ha legato le scelte politiche di questi tre paesi:
a) Possiamo ipotizzare che gli USA abbiano deciso di accettare il costo di fermare gran parte delle trivelle attive sul proprio territorio facendo pressione sull’Arabia Saudita per adottare, insieme all’OPEC, una politica avente come obiettivo il crollo del prezzo del petrolio al fine di mettere in difficoltà la Russia e la sua nuova politica espansionistica? (ai fan italiani di Putin: astenetevi dal mettere commentini idioti qui sotto, grazie)
b) Che sia invece stata la Russia a voler fare uno sgambetto agli USA e allo shale oil (settore sul quale si è basata gran parte della ripresa degli Stati Uniti negli ultimi anni)?
c) Possiamo credere in una mossa indipendente dell’Arabia Saudita?
Ora, se l’Arabia Saudita dovesse rinunciare improvvisamente a contrastare il settore dello shale oil americano, l’ipotesi c) cadrebbe nel vuoto.
L’ipotesi b) rimarrebbe valida, considerando che tra poche settimane arriverà il nuovo inquilino della Casa Bianca, decisamente più aperto al dialogo con Mosca rispetto al suo predecessore.
La a) invece rimane l’ipotesi che ci convincerebbe di più in caso di “resa apparente” dell’Arabia Saudita. Anche qui, il passaggio di consegne tra Obama e Trump andrebbe a rafforzare questa teoria.
Solo i prossimi mesi ci potranno dare maggiori conferme (o smentite), staremo a vedere.
Buongiorno, potreste darmi una vostra opinione sul futuro dell’Europa e dell’euro alla luce dei probabili governi le pen in Francia e lega 5s in Italia grazie
Pietro
Buongiorno, finché il debito pubblico sarà indicizzato in euro, l’euro sarà irreversibile. Se il paese “A” esce dalla zona euro con una nuova moneta valutata dal mercato ad un valore di cambio più basso rispetto all’Euro (diciamo un -20%), di tanto aumenterà il valore del debito pubblico del paese A. Se poi il rapporto debito estero/PIL è superiore al 100%, l’impatto sulla rivalutazione del debito sarebbe ancora maggiore. L’unico paese che può permettersi di uscire dall’Euro è (forse) la Germania, per tutti gli altri sarebbe un suicidio (tra rivalutazione del debito estero e incremento degli interessi sul totale del debito pubblico)