Petrolio: Quegli Analisti Che Non Sanno Fare Il Proprio Mestiere

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Gli analisti di Reuters (ma non solo loro) stanno commettendo un errore imbarazzante nel tentativo di smontare il recente rally del prezzo del petrolio

http://www.afmc.af.mil/shared/media/photodb/photos/2014/10/141014-F-AV193-018.jpg

(ripubblicazione articolo del 15 maggio 2015)

In qualunque università di economia che si rispetti, agli studenti viene insegnato che il mercato si muove sul principio di domanda e offerta (lezione 1).
Qualche giorno più tardi, però, viene svelata una seconda nozione: il sistema di domanda-offerta funziona alla perfezione soltanto in un mercato in concorrenza perfetta, ovvero un mercato che non esiste (lezione 2).
A quel punto, gli studenti più interessati al corso si chiederanno: “Sì, ma nella vita reale che cosa muove il prezzo di un bene ?”. Nelle lezioni successive, l’insegnante avrà a disposizione diverse ore per illustrare le varie condizioni reali di mercato nelle quali un’azienda può trovarsi ad operare: monopolio, monopsonio, oligopolio, ecc.

La concorrenza perfetta non esiste nella realtà, ed è dunque impensabile aspettarsi che il prezzo di un bene reagisca, nel breve periodo, al sistema di domanda-offerta.

Ora, fate bene attenzione a quell’inciso che abbiamo inserito tra due virgole: “nel breve periodo”.
Prendiamo un bene (il petrolio) e immaginiamo di mettere su uno stesso grafico il prezzo di tale bene e la differenza tra offerta e domanda di mercato.

L’errore madornale commesso dagli analisti di Reuters è mostrato nel grafico:

OPEC oil chart

Domandina: qualcuno di voi vede, sinceramente, una qualche correlazione tra il prezzo del petrolio e la differenza tra offerta e domanda di mercato ? Saremo duri di comprendonio, ma noi vediamo periodi in cui l’offerta superava la domanda e il prezzo cresceva, e viceversa (ovvero l’esatto contrario di quello che una persona potrebbe aspettarsi).

Dove sta l’errore ? Ricordate l’inciso “nel breve periodo”. Gli analisti di Reuters stanno usando intervalli trimestrali per determinare presunti effetti del meccanismo domanda-offerta sul prezzo del petrolio: bocciati all’esame di economia.

Un grafico corretto necessita di un orizzonte temporale più ampio di quello trimestrale, come vedete nell’esempio sottostante:

http://www.brimg.net/images/auto/oil-demand-vs-price-per-barrel.gif

E anche qui notate che la correlazione tra i due indicatori non è ottimale. Questo perchè stiamo parlando di un mercato quasi monopolistico (l’OPEC è, di fatto, un cartello di produzione legalizzato), in cui i produttori possono fare il bello e il cattivo tempo ignorando in molti casi le reali dinamiche di mercato.

Guardiamo il grafico di Reuters e ci chiediamo: sono questi gli analisti che prevedevano un crollo del greggio a 20$ al barile ? E magari sono gli stessi che prevedevano l’iperinflazione con l’esplosione del prezzo dell’oro ? Se chi scrive su questo blog, con mezzi tecnici infinitamente inferiori rispetto a quelli dei “grandi analisti”, ha previsto correttamente una ripresa del petrolio, come è possibile che questi grandi nomi dell’economia e della finanza abbiano sbagliato così clamorosamente ?

 

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