Fino a quando non interverrà l’OPEC (in maniera diretta o occulta) il prezzo del petrolio non scenderà e non salirà, ma lo scenario attuale indica una grossa potenzialità di ripresa
(ripubblicazione articolo del 16 aprile 2015)
La strategia messa in atto dall’OPEC per guadagnare terreno in Asia (in particolare in Cina) potrebbe non essere più sostenibile:
Il prezzo del petrolio ha smesso di scendere da diversi mesi, e noi confermiamo la nostra previsione così poco “mainstream”: il prezzo del greggio è destinato a risalire.
(Doug Short)
Ora, questo è quello che, secondo noi, succederà nelle prossime settimane:
1) Prima del prossimo meeting dell’OPEC di giugno, i futures sul petrolio esploderanno improvvisamente verso l’alto, per il semplice motivo che qualcuno, che sarà informato prima di tutti della decisione dell’OPEC di ridurre la produzione di petrolio, comincerà ad attivarsi sul mercato
2) Enorme flusso di investimenti verso i paesi più colpiti dal ribasso del prezzo del petrolio (es. la Russia)
3) Ufficializzazione del taglio della produzione di petrolio a giugno
Ci sarebbe anche il passaggio “zero”, ovvero la grossa ripresa del rublo russo che anticiperà quella del petrolio, ma, se non l’avete notato, a quel punto ci siamo già:
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