I maggiori critici della politica monetaria super espansiva delle principali banche centrali mondiali ritengono che dal 14 ottobre dovremmo tenere gli occhi puntati sul Libor
Quanti debiti sono indicizzati al valore del tasso Libor? Se non conoscete la risposta, non preoccupatevi, l’impressione è che quasi nessuno riesca a tirar fuori un numero preciso sulla questione.
Il dato più convincente, però, è riportato da Bloomberg: tra i 6900 ed i 7000 miliardi di dollari.
Perché ve ne parliamo? Perché questo venerdì 14 ottobre entrerà in vigore un nuova regolamentazione per i cosiddetti fondi di breve periodo di “money market”. Questa maggiore regolamentazione (specialmente in termini di trasparenza nella comunicazione dei dati ai clienti ed alle autorità di vigilanza) ha ridotto la domanda di investimento verso questi fondi di breve periodo. E, dato che i fondi di breve periodo sono, da sempre, una fonte di finanziamento primaria per le banche, non stupisce affatto che il mercato si aspetti un rialzo del tasso Libor:
Rendiamoci conto che in questi 7000 miliardi di dollari abbiamo una parte dei famosi “students’ loans” statunitensi, ovvero una delle bolle più grandi attualmente presenti nel sistema finanziario mondiale.
Per capirci, questo è stato l’andamento del Libor negli ultimi tempi:
Il primo rialzo dei tassi da parte della Fed alla fine del 2015 ha spinto il Libor dallo 0,3% allo 0,6%. Il referendum sulla Brexit ha dato una nuova spinta al tasso:
Mentre molti operatori credono che il Libor potrebbe tornare a calare dopo il 14 ottobre, il mercato sembra essere convinto di un rialzo netto.
Prima o poi dovremo sapere che cosa succederà a tutta la liquidità immessa nel sistema dalle banche centrali negli ultimi anni e, forse, questo mese di ottobre ci avvicinerà al giorno X.
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