Qualcosa sta cambiando: a Vancouver apre il primo bancomat per Bitcoin

bitcoin bancomat vancouver

Il primo distributore bancomat di Bitcoin al Mondo ha ufficialmente aperto a Vancouver, ci sono motivi per essere ancora scettici sulla “cripto-valuta” ?

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La risposta è ovviamente . Del resto, se possiamo essere scettici sul futuro di una valuta “ufficiale” come l’Euro, perchè non dovremmo esserlo su quello di una valuta senza banca centrale ?

Una cosa è però certa, se del domani non v’è certezza, l’oggi è molto roseo per il Bitcoin. Il cambio Dollaro/Bitcoin continua a peggiorare (cioè il Bitcoin continua ad apprezzarsi sul Dollaro USA), accade quindi così che qualcuno possa cominciare a pensare di creare un vero e proprio “bancomat” che funzioni con la valuta virtuale più famosa del Mondo. È proprio quello che è successo a Vancouver, in Canada, dove il proprietario di un famoso coffee shop ha deciso di installare, proprio a fianco del bancone del suo locale, un distributore di Bitcoin (lo vedete nella foto in alto).

Jordan Kelley, CEO dell’azienda che ha installato il dispositivo, chiarisce il funzionamento del macchinario:

“È tanto facile quanto camminare verso la macchina, farsi scannerizzare la mano, inserire del denaro contante e comprare Bitcoin, […], con questo dispositivo ci vogliono soltanto 2 minuti per completare l’operazione, mentre, per ogni scambio fatto online, ci vogliono almeno 2 giorni”

Tutto molto interessante, ma le autorità Canadesi (e non solo) dovranno vigilare sull’operazione, visto che è facile pensare che qualcuno possa decidere di utilizzare questo vero e proprio bancomat per fini poco leciti (ad es. il riciclaggio di denaro).
Ma non nascondiamoci, l’idea di una valuta indipendente da ogni circuito bancario fa gola a tutti. Per tale motivo crediamo che, comunque, se il Bitcoin dovesse veramente esplodere (l’esplosione c’è già stata ? Sì, ma fino ad ora non ci sono stipendi pagati in Bitcoin, quella sarebbe la vera bomba per la valuta) fatichiamo a pensare che le banche se ne stiano a guardare, e del resto la Federal Reserve ha tutto l’interesse del Mondo a sopprimere il Bitcoin.

Il bancomat-Bitcoin ha, fino ad ora, un limite di 1.000 $ giornalieri che è stato pensato per evitare gli episodi di riciclaggio di denaro. Se siete scettici sul reale interesse dei Canadesi per i Bitcoin lasciate perdere, il dispositivo è attivo da poche ore e c’è già una lunga fila nell’orario di punta di persone che vogliono comprare (e vendere) Bitcoin.
Come dicevamo all’inizio, non dovete essere scettici sul presente della valuta virtuale, quello che può preoccuparci è il futuro.
Lo ripetiamo, il Bitcoin ha bisogno di una banca centrale che faccia da “paraurti” per i momenti di crisi, possiamo insistere su questo passaggio fornendo un esempio. Immaginate un Paese intero (o, comunque, una macroarea geografica) in cui gran parte degli stipendi sono pagati in Bitcoin. Certo, oggi sembra impossibile, ma il passo tra distributori bancomat e stipendi in Bitcoin è breve vista la loro crescente facilità di conversione in Dollari e, quindi, in ogni valuta mondiale. Immaginate quindi una regione geografica in cui il Bitcoin è la moneta preferita per pagare gli stipendi dei lavoratori dipendenti. Un giorno, senza nessun preavviso, il Bitcoin perde il 50% del suo valore (è già successo). Riflettiamoci: se una cosa così succedesse ad una valuta normale, probabilmente la banca centrale alzerebbe i tassi di interesse in modo da contrastare l’improvviso ribasso della moneta, ma il Bitcoin cosa può fare ?
Nulla, nessuno può alzare i tassi di interesse, o ridurre l’offerta di moneta sul mercato (operazioni equivalenti). I lavoratori della nostra regione geografica si trovano, di colpo, con uno stipendio dimezzato (visto che i contratti di lavoro sono fatti in termini nominali), allo stesso tempo lo Stato si trova ad avere un gettito fiscale notevolmente ridotto (poiché, anche se le tasse sarebbero pagate in Dollari o in un’altra valuta “ufficiale”, il valore della base imponibile sarebbe crollato).

Ecco da dove viene il nostro scetticismo sui Bitcoin, capite perchè, di fatto, non stiamo parlando di una vera e propria valuta ma di un prodotto finanziario molto simile ad un’azione (soprattutto in termini di volatilità) ?

 

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