La scorsa settimana Dick Costolo, amministratore delegato di Twitter, ha annunciato le proprie dimissioni dopo una quotazione in borsa dell’azienda dall’esito incerto
Innanzitutto, ci teniamo a ricordare che, quando Twitter decise di quotarsi in borsa, noi esprimemmo tutte le nostre perplessità a riguardo in questo post.
Ora, a distanza di mesi, i fatti cominciano a darci ragione:
In rosso abbiamo evidenziato il giorno in cui Twitter ha diffuso gli ultimi dati trimestrali “leggermente deludenti”. Questi dati, tra l’altro, sono stati caricati sulla pagina ufficiale attraverso la quale l’azienda comunica periodicamente i propri risultati finanziari mezz’ora prima della chiusura giornaliera di Wall Street. Sì, la pagina web era “nascosta”, ma qualcuno è riuscito comunque ad accedervi prima di tutti diffondendo la notizia (ironicamente, proprio tramite un tweet) e affossando il titolo in borsa.
La ciliegina sulla torta per la gestione Costolo, e non siamo noi a giudicare in maniera negativa la quotazione in borsa di Twitter fino ad ora, ma il mercato.
Basta fare un confronto con Facebook:
Non c’è quindi da stupirsi se, al momento dell’annuncio dell’addio di Costolo a Twitter, la borsa ha reagito così:
(Zero Hedge)
Immaginiamo che ci siano state anche enormi pressioni interne all’azienda per arrivare alle dimissioni di Costolo, ora Twitter deve decisamente voltare pagina. Una cosa è creare un social network di successo, un’altra è rendere economicamente redditizia una buona idea.
PS: La nomina di un AD “ad interim” ha però raffreddato l’entusiasmo del mercato nella seduta successiva all’annuncio di Costolo
(Business Insider)
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