Va di moda ormai parlare di bolle speculative in ogni possibile contesto, tanto che ormai il concetto comincia a perdere peso nei commenti di molti analisti, ma la crescente divergenza tra economia reale e mercati finanziari ci deve preoccupare ?
Esistono motivi per preoccuparsi e motivi per gioire, cerchiamo di fare una distinzione netta:
1) Ci sono troppi segnali che ci stanno riportando indietro al 2008, l’anno in cui la Borsa Americana è crollata. Facciamo tutti gli scongiuri necessari, ma date un’occhiata alla seguente schermata pubblicata da Rischio Calcolato:
Questa è la divergenza tra l’S&P 500 e l’indice Bloomberg che sintetizza i dati macroeconomici USA, la divergenza è spaventosa.
Ma pensiamoci un attimo, sono in molti a sostenere che la ripresa economica degli Stati Uniti sia dietro l’angolo, e questo ci porta al secondo punto
2) La Borsa ha innescato la crisi, è vero. Per lo stesso principio, la Borsa potrebbe innescare la crescita dell’economia reale. Può sembrarvi strano, ma pensiamoci un attimo: l’economia reale è composta da imprese, consumatori, e altri agenti economici che, per loro natura, hanno dei tempi di reazione che seguono il ritmo della vita umana (se la FED raddoppia la liquidità presente nel sistema, non è che il giorno dopo il fatturato delle imprese americane raddoppia, così come le famiglie non raddoppieranno la loro spesa). I mercati finanziari funzionano in tutt’altro modo, vendere e comprare strumenti finanziari è un’operazione che può essere svolta in pochi secondi, il che rende la Borsa un ambiente estremamente flessibile e di rapida reazione al clima di fiducia/sfiducia. Il Dow Jones e l’S&P 500 stanno facendo segnare risultati notevoli, e questo potrebbe (conviene augurarselo) portare l’intero sistema Americano verso una crescita. Tuttavia, se questo non dovesse avvenire entro la fine dell’anno allora credo che saremmo nella spaventosa situazione del 2008.
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