Il videomessaggio sarebbe già stato registrato, Berlusconi è pronto a far saltare il Governo utilizzando la scusa della sua probabile decadenza da Senatore
Raramente diamo spazio al gossip politico su questo blog, in quando siamo da sempre più interessati a dati macroeconomici e finanziari piuttosto che ai repentini cambiamenti d’umore di chi ci governa. Se dovessimo dare retta alla stampa Italiana, il Governo Letta sarebbe caduto almeno un centinaio di volte, Berlusconi sarebbe premier e Renzi avrebbe vinto le primarie con il 90% dei voti.
Fortunatamente per chi ci segue, però, di norma preferiamo ignorare completamente la stampa Italiana, questo articolo si basa soltanto su fonti straniere (giudicate da noi mediamente più attendibili dei nostri “giornaletti quotidiani”).
Mentre Berlusconi continua a confondere gli avversari (volontariamente o no, francamente non sappiamo più cosa pensare) dicendo un giorno che non intende provocare alcuna crisi di Governo e quello dopo l’esatto opposto, noi diamo per scontato che il Governo Letta non durerà 5 anni, ma forse nemmeno uno.
Ora che l’IMU sulla prima casa è stata “abolita” (le virgolette sono d’obbligo, la Service Tax sarà ancora peggio dell’IMU), Berlusconi è pronto a “sciogliere i cani”, eliminando dalla scena politica i vari Monti, Letta ed europeisti vari.
Ben inteso, non sentiremo la mancanza di tutti questi gran cavalieri della Troika, ma il gioco a cui Berlusconi sta giocando è pericoloso. Chi di voi è convinto che l’Italia non possa andare in default farà il pieno di BTP appena il Governo Letta cadrà, intanto i rendimenti sul decennale Italiano e Spagnolo sono sempre più vicini (rendiamoci conto, la Spagna ha un PIL inferiore al nostro e un tasso di disoccupazione superiore al 26%, i mercati ci paragonano ad uno Stato che ha questo tipo di situazione).
A dare la notizia dell’esistenza di un videomessaggio registrato nella villa di Arcore di Berlusconi è stata Daniela Santanché all’agenzia Reuters, e la notizia è stata ripresa da Bloomberg TV, da Business Insider e da altri siti di informazione molto accreditati.
Il pretesto per far saltare il Governo è, stavolta, la decadenza da Senatore di Berlusconi.
Siamo convinti che all’ex Presidente del Consiglio, in realtà, importi davvero molto poco di mantenere il proprio seggio di Senatore, altrimenti avremmo difficoltà a capire certe cose tipo questa:
Siamo di fronte ad una persona che, ed è bene capirlo, sta letteralmente ricattando un intero Paese. A noi non interessa nulla sulla presunta innocenza di Berlusconi o sulla costituzionalità o meno della Legge Severino, è una cosa che non ci passa nemmeno per la testa. Osserviamo solo che Berlusconi sta sfruttando a pieno la sua posizione politica mettendo a rischio la tenuta dell’intero sistema, e questo va riconosciuto a prescindere di quale sia la vostra fede politica.
Cosa succederà alla caduta del Governo ?
Avremo i soliti moralismi da Sinistra e le solite dichiarazioni degli schiavi del Capo da Destra. Sui mercati finanziari i rendimenti dei nostri titoli di Stato tornerà a crescere, ma non per la mancanza di un Governo, piuttosto per quello che ormai possiamo definire “effetto Berlusconi”. Che abbiano torto o ragione, i mercati finanziari associano una mala gestione dell’economia Italiana al nome di Berlusconi, questo farà salire sicuramente lo Spread (che, purtroppo, conta) nonostante i tentativi della BCE di raffreddare il clima. Alla fine Mario Draghi riuscirà a riportare la calma sui mercati, ma per qualche mese i tassi sui nostri titoli di Stato vivranno un rialzo simile a quello dell’Estate 2011, proabilmente meno intenso.
Come ci segnala l’indice PMI, la crescita del PIL trimestrale per l’Italia è dietro l’angolo (anche se sarà molto blanda), questo darà l’occasione a Berlusconi & co. di assumersi i meriti del miglioramento dello stato dell’economia.
L’unico vero indicatore di salute dell’economia, il tasso di disoccupazione, rimarrà ben al di sopra della soglia del 10% per diversi anni, tanto che Berlusconi non ha nemmeno proposto un milione di posti di lavoro questa volta.
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