Saranno i timori dei piccoli e grandi investitori per le tensioni tra Mosca e Kiev, sarà un effetto ciclico dei mercati finanziari o sarà un ricatto della finanza: ciò che conta è che possiamo parlare di vera e propria fuga di capitali dalla Russia, a quando la recessione ?
(ripubblicazione articolo del 27 marzo 2014)
Fino a 2-3 mesi fa parlare di recessione per la Russia sembrava essere una totale idiozia, basta guardare agli ultimi dati sul PIL russo:
Ora, però, quasi a ricordarci che al Mondo le certezze sono davvero poche, qualcosa è cambiato.
Leggete questo paragrafo di Reuters:
“La Russia rischia la recessione a causa della fuga di capitali dal Paese, il presidente della banca russa più grande, la banca pubblica Sberbank, ha detto chiaramente che la crescita probabilmente evaporerà se la fuoriuscita di capitali dovesse raggiungere quota 100 miliardi di Dollari.
I capitali stanno fuggendo dalla Russia, con la borsa ed il Rublo in calo dopo l’annessione della Crimea e in seguito alle sanzioni occidentali. Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che, per quest’anno, la fuga di capitali potrebbe raggiungere i 130 miliardi di Dollari, cioè il doppio di quanto visto nel 2013″
Mentre vi scriviamo, la fuga di capitali è arrivata a 70 miliardi di Dollari.
Insomma, le possibilità di una recessione per la Russia quest’anno sono piuttosto alte, tanto che qualcuno comincia a dire che, ormai, il calo del PIL per Mosca è un evento piuttosto probabile.
Per chi preferisce visualizzare i numeri che stiamo dando, ecco la fuga di capitali di cui stiamo parlando:
Come vedete, non stiamo parlando di un fenomeno nuovo (è dalla seconda metà del 2010 che il saldo tra capitali in entrata e in uscita è negativo), ma adesso la situazione è davvero preoccupante.
100 miliardi di Dollari, questa pare essere la soglia critica che divide il Paese più grande del Mondo tra la crescita e la recessione. Putin può minacciare la guerra con l’Ucraina quanto vuole, può perfino interrompere la fornitura di gas per tutta l’Europa (con conseguenze peggiori per la Russia stessa, più che per noi, come via abbiamo dimostrato qui), ma lo scontro con i mercati mieterà tante vittime, fino a quando anche la Russia dovrà fare dietrofront.
“È il mercato, bellezza”
Lascia un commento per primo