Dopo tasse, austerity e una prospettiva di crescita nulla per i prossimi 10 anni, si scopre che, in fondo, agli Italiani piace il modo in cui l’Europa funziona
Se qualcuno dei nostri lettori è uno psicologo, vorremmo indicargli un caso urgente di sindrome di Stoccolma in Europa: partendo dalla Svezia bisogna attraversare il mare e arrivare in Danimarca, dove sarà facilmente possibile trovare un treno per arrivare a Berlino, una volta giunto a Berlino si diriga verso l’aereoporto con direzione Roma, i pazienti sono tanti, qualche milione, ma siamo certi che saranno ben felici di pagarla lautamente (nel caso in cui qualcuno dovesse opporre resistenza, dica che la manda Equitalia).
Ebbene sì signore e signori: agli Italiani questi leader Europei non dispiacciono affatto, anzi, il loro livello di popolarità nel Bel Paese è pure cresciuto durante questa crisi:
I casi sono due, o quelli dell’istituto di ricerca Gallup si sono fatti un bicchierino di troppo l’altra sera o, come temiamo, in Italia la tendenza al masochismo è più diffusa rispetto alle altre economie rappresentate nel grafico.
Chiariamo subito: chi vi scrive non è un “antieuropeista”, l’Unione Europea rimane un progetto molto ambizioso e giusto al quale, anche solo per tentare di evitare nuovi conflitti mondiali come nella prima parte del Novecento, è importante aderire.
Tuttavia, come scriviamo quasi ogni giorno, chi governa l’Europa (che spesso noi definiamo eurocrati) lo fa con una mentalità sbagliata, che considera i diversi Stati membri dell’UE come se fossero “aziende” appartenenti ad un unico grande gruppo societario.
Le cose vanno male ? Si chiedono sacrifici ai dipendenti, si criminalizza il debito pubblico, ogni spesa diventa uno spreco, ecc.
Il costo sociale che anche gli Italiani stanno provando sulla loro pelle (o dobbiamo credere che la crisi non esiste ? E magari che i ristoranti sono pieni ?) è enorme, probabilmente non paragonabile a quello di Spagna, Grecia e Portogallo, ma è comunque un fardello pesantissimo da portare.
Eppure, per qualche strana ragione più psicologica che economica, agli Italiani non dispiace affatto questo tragitto.
Spiegateceli voi questi grafici allora, perchè forse noi non abbiamo mai capito nulla:
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