Un numero che fa paura solo a leggerlo: il tasso di disoccupazione in Spagna è salito al 27,16%, ed è un numero ufficiale, il numero reale di disoccupati è nettamente superiore
Premessa
Il tasso di disoccupazione è una misura equivoca in economia, poiché ci dice quante persone (alla ricerca di un lavoro) non trovano occupazione, escludendo tutti i tanti “scoraggiati” che hanno perso ogni speranza di trovare un lavoro, a tal punto che non lo cercano nemmeno.
Il numero va quindi letto così: “Tra chi cerca un lavoro in Spagna, il 27,16 % non viene assunto”
Avete idea della tragedia umana che si cela sotto questo numero ? Se unissimo il tasso ufficiale di disoccupazione con il numero di lavoratori scoraggiati supereremmo sicuramente il 30%. Che paese è uno in cui un cittadino su tre non trova un lavoro ?
Ve lo dico io, è un paese in stato di malato terminale, 2/3 dei cittadini non possono “reggere il peso” di questo dramma sociale, non possono “tirare avanti il carro da soli”.
La Spagna ha vissuto un periodo di boom economico negli anni di Zapatero, lo stesso Zapatero che oggi viene tanto criticato dai maghi dell’austerity di Bruxelles. Qual è stata la ricetta di Zapatero ? Semplice: più spesa pubblica per sostenere la domanda, e ha funzionato divinamente !
Poi però il governo ha cominciato a perdere colpi, tra una politica bancaria trascurata e priva di una regolamentazione ferrea e l’eccessiva pressione della troika, Zapatero ha passato gli ultimi due anni del suo governo a tagliare, tagliare, tagliare e tassare, tassare, tassare. Risultato ? Il tasso di disoccupazione supera la media europea abbondantemente, la gente si innervosisce e la Destra vince le elezioni.
Sale al governo uno strano figuro: Rajoy. Uno che, per intenderci, minacciava di far “andare le mani” contro chi imponeva a Madrid l’austerità, cavalcando l’onda del populismo e del consenso popolare.
Rajoy commette tre errori fondamentali: per prima cosa ritratta tutto e si inchina (o, se preferite, si inginocchia) alla troika, in secondo luogo non tocca le banche, e lascia che grandi banche come Bankia vadano in dissesto totale a tal punto da costringere il Fondo Monetario Internazionale a intervenire con prestiti molto stringenti; infine il capolavoro: mentre la disoccupazione cresce ad una velocità mai vista in Europa in anni recenti, Rajoy viene coinvolto in un gigantesco scandalo di corruzione (ovviamente, in pieno stile Mediterraneo, non si dimette).
Da qui nascono fenomeni come gli Indignados e altri simili, che, se fossimo in altri tempi, avrebbero già cominciato ad usare le ghigliottine.
Potete seguire lo sfacelo Spagnolo dal sito del Ministero dell’Occupazione Spagnolo, intanto oggi è prevista un’enorme manifestazione davanti al Parlamento a Madrid. Fonti governative ci dicono che saranno impiegati 150.000 poliziotti per cercare di evitare le violenze (che, di questo passo, arriveranno prima o poi – è la Storia che ce lo insegna).
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