TAV Cina-Usa: Impresa Possibile o Semplice Propaganda ?

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di Alessandra Zennaro (Smartweek.it)

La Tigre Asiatica ha intenzione di incidere la sua impronta sul ferro diventando, oltre che la prima potenza economica mondiale, anche quella che vanta la linea ferroviaria ad alta velocità più estesa al mondo, in grado addirittura di solcare mari e oceani per collegare interi continenti.

Il Beijing Times e il China Daily, alcuni giorni fa, hanno rivelato, attraverso le parole del Professor Wang Mengshu, della Beijing Jiaotong University e membro della Chinese Academy of Engineering, che la Cina starebbe considerando l’ipotesi di costruire una linea ferroviaria lunga 13.000 km, che andrebbe a collegare Pechino agli Usa, passando attraverso Russia, Alaska e Canada. Durante il tragitto sarebbe prevista anche una magnifica escursione sottomarina negli abissi dello Stretto di Bering, attraverso un tunnel lungo 200 km, che andrebbe a collegare Russia e Usa, rubando così il primato al Tunnel della Manica, lungo appena 39 km, che unisce Francia e Gran Bretagna.

Viaggiando ad una velocità media stimata in 350 km/h, i tecnici prospettano che, partendo da Beijing, si possano raggiungere le principali città americane in soli due giorni. Il Professor Wang Mengshu, inoltre, sostiene che la Cina avrebbe già discusso il piano con la Russia e che anche quest’ultima stia meditando la realizzazione di un progetto di tale portata ormai da anni. Ma in tutto ciò, Alaska, Canada e Usa sono state interpellate?

L’idea ambiziosa della Cina è quella di ricreare una nuova Via della Seta in stile moderno, che connetta l’Asia Centrale al resto del mondo, non più attraverso le vecchie carovane che prima collegavano l’Oriente e l’Occidente ma lungo una fitta rete ferroviaria costruita interamente dal governo cinese. Progetto ambizioso o pura propaganda? Secondo le fonti del China Daily, la Cina già possiederebbe i mezzi e la tecnologia per realizzare un progetto di tale portata, soprattutto per quanto riguarda la costruzione di tunnel sottomarini, e che questi intanto saranno utilizzati per la realizzazione di un tunnel che andrebbe a collegare la provincia cinese di Fujian con Taiwan.

Quella che viene soprannominata “Linea Cina-Russia-Canada-America” è uno dei quattro progetti cinesi su vasta scala che riguardano la costruzione di linee ferroviarie di alta velocità internazionale. La prima linea, la “Eurasian Line”, partendo da Londra, dovrebbe permettere di raggiungere la Cina attraversando Parigi, Berlino, Varsavia, Kiev e Mosca, dove poi si diramerebbe in due direzioni, una che attraverserebbe il Kazakistan e l’altra la Siberia orientale. La seconda linea, denominata “Central Line” partirebbe dalla città cinese Urumqi, collocata all’estremo ovest, e, correndo lungo Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Iran e Turchia, dovrebbe giungere a destinazione in Germania. La terza linea, soprannominata “Pan-Asian Line”, inizierebbe nella città di Kunming, nel sud-ovest della Cina, e raggiungerebbe Singapore. Si vocifera a tal proposito che la costruzione di quest’ultima debba partire dal prossimo mese.

Ma il solo progetto della linea Cina-Russia-Canada-America” sarebbe sostenibile sotto il punto di vista dei costi? Secondo alcune stime suggerite dalla rivista on-line Quartz, la costruzione della linea Cina-Russia-Canada-America verrebbe a costare 200 miliardi di dollari, – 52 miliardi per costruire il tunnel sottomarino che attraversa lo stretto di Bering e 172 miliardi di dollari per costruire il resto della linea ferroviaria – che corrisponderebbero a più di metà del budget che la Cina si è ripromessa di riservare per l’alta velocità, ossia 300 miliardi di dollari.

Ci sono ancora troppi dettagli da chiarire e problematiche da risolvere prima che questo progetto possa essere dichiarato effettivamente realizzabile e il Professor Wang Mengshu, non rilasciando più alcuna intervista dopo quella al Beijing Times, contribuisce ad alimentare lo scetticismo attorno a questa impresa.

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