Giusto per ricordarvi che in una guerra non ci sono mai i “buoni” contro i “cattivi”, gli Ucraini anti-Putin hanno messo una taglia su un giornalista britannico accusato di essere una “spia di Mosca”

Mentre i media italiani perdono tempo con la campagna elettorale, dovete sapere che la situazione in Ucraina è un tantino sfuggita fuori controllo negli ultimi giorni.

Tanto per cominciare, gli oppositori di Putin stanno cominciando ad usare quell’allucinante arma della taglia:

Nel Far West del 2014 non serve una scritta appesa davanti alla porta dello sceriffo, ma basta un Tweet.

Vi consigliamo di farvi un giro sul profilo Twitter del giornalista in questione, potete trovare documenti video interessanti sull’Ucraina di queste ore e, tra un Tweet e un altro, troverete anche la sua laconica ma emblematica reazione alla notizia della taglia messa dagli Ucraini:

(tweet)

Oltre alle taglie, è evidente che Kiev abbia deciso di usare il pugno duro contro i ribelli filorussi, e questa non è affatto una buona notizia.
Non lo è perchè se l’Ucraina combatte i filorussi allora Putin ha una scusa più credibile per far entrare i propri soldati nel Paese, e, dato che ad ogni reazione corrisponde una reazione, i soldati americani piazzati da Washington in Polonia sul confine con l’Ucraina potrebbero anche essere mandati verso i russi.

Per ora i morti tra i filorussi sono pochi (o, almeno, questo è quanto riporta la stampa internazionale), ma, per quanto ne sappiamo, anche quei soli ultimi 4 morti a Slovyansk possono essere usati da Mosca come ragione per un intervento.

Qualcuno pensa (forse a ragione) che Putin potrebbe prendersi una buona parte del Paese senza troppi problemi:

Certo è che se Mosca non interviene seriamente di fronte ai morti causati dall’esercito ucraino, forse dobbiamo pensare che sia tutto un bluff.
Sarebbe bello, no ?