“Nel sostenere i loro sforzi per ritornare a finanziarsi sul mercato e uscire dal loro programma di aggiustamento, siamo d’accordo in linea di principio, tenuto conto delle procedure nazionali, di allungare le scadenze dei prestiti europei all’Irlanda e al Portogallo, aumentando la scadenza media di sette anni”, questo il comunicato dell’Ecofin di ieri pomeriggio.
Il buco di bilancio che deve gestire il Portogallo (per via dell’ultima sentenza della Corte Costituzionale) è di 1,3 miliardi di euro (robetta rispetto a quello previsto nel Def dal Governo Monti)
Quel fenomeno di Jeroen Dijsselbloem (presidente dell’Eurogruppo, quello che ha detto che il salvataggio di Cipro è un modello per l’Europa, provocando una fuga di capitali dalle banche europee che chissà quando finirà) se n’è uscito minaccioso ieri: “Il Portogallo discuterà del futuro della sua politica economica con la Troika, che dovrà dare una valutazione positiva”, come a dire “Non crederete mica di esservi liberati dell’austerity ?”.
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