Il caso ha portato all’improvviso una crisi “alla greca” negli Stati Uniti: Porto Rico è vicinissimo al default
(ripubblicazione articolo del 30 giugno 2015)
Non stiamo esattamente parlando di una “Grecia americana”, ma qualche somiglianza c’è:
(Zero Hedge)
Escludete il fatto che gli Stati Uniti sono politicamente costituiti in modo da rendere praticamente impossibile un’uscita di Porto Rico dal dollaro, ma per il resto stiamo parlando di due economie super indebitate.
Lo shock a Porto Rico è arrivato alcuni giorni fa, quando un giudice ha bocciato una legge scritta per ristrutturare il debito del piccolo Stato americano.
Come dato generico, vi basti sapere che il debito pubblico di Porto Rico è pari a 73 miliardi di dollari (con un PIL intorno ai 100 miliardi). Sebbene il rapporto debito/PIL sembri essere molto basso rispetto ai casi estremi europei, va detta una cosa: Porto Rico è il terzo Stato più indebitato degli Stati Uniti, dopo la California e lo Stato di New York.
Se andiamo a leggere nel dettaglio la sentenza del giudice, vediamo che il problema sta nel fatto che la legge scritta per la ristrutturazione del debito delle amministrazioni pubbliche si scontrerebbe con le rigide norme che regolano la bancarotta negli Stati Uniti. In sostanza, Porto Rico ha provato a ristrutturare il proprio debito per legge ignorando quasi del tutto i diritti dei creditori dello Stato.
Il Governatore di Porto Rico ha detto che si sta facendo tutto il possibile per evitare il default, ma Washington ha già detto che non interverrà in alcun modo.
Ci sono poi tante cause dietro alle difficoltà economiche di Porto Rico. Negli Stati Uniti, in media, il 63% della popolazione risulta essere “attiva” (occupata o in cerca di lavoro); a Porto Rico questa percentuale è pari soltanto al 40%. Inoltre, il costo del lavoro a Porto Rico è decisamente più elevato rispetto alla media statunitense. Potremmo andare avanti, ma il concetto è chiaro: a Porto Rico le cose non girano come nel resto del paese.
La domanda ora è, se Porto Rico fallirà, quando succederà ? In queste ore si sta parlando con insistenza di due date:
1) 15 luglio 2015: possibile default su un pagamento da 94 milioni di dollari
2) 1 agosto 2015: possibile default su un pagamento da 140 milioni di dollari
Aggiungiamo inoltre una cosa importante: Porto Rico è uno Stato, non una città. Questo significa che non accadrà una “nuova Detroit”: Porto Rico non può presentare richiesta di bancarotta, e non può dunque godere delle tutele connesse garantite da Washington in caso di fallimento. Prepariamoci ad un’impennata della pressione fiscale.
Chi fosse interessato ad avere più notizie sul tema può consultare questa pagina.
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